li.
Parte Prima — Alta Italia
N. S. del Rimedio
detta pure chiesa dell'Angelo. — Fondata sulla fine del secolo XVII
con lasciti di Giov. Tommaso Invrea
dagli architetti Mutone e Grigo. 11 disegno della facciata viene attribuito a Carlo Barabino
ma erroneamente
trovandosi già riprodotto il disegno di questa facciata in alcune incisioni dello scorcio del secolo passato
nel qual tempo il Barabino non era ancora nato. Sono bensì del Barabino i disegni degli altari e tutte le altre linee e decorazioni architettoniche nell'interno del tempio.
SS. Annunziata
detta di Portoria
e anticamente dell' Olirella per distinguerla tìslì'Annunziata del Guastato. — Questa chiesa è annessa all'ospedale di Pammatone. Venne fondata verso la metà del secolo XV
ma fu sovente restaurata e modificata. Sopra la porta del chiostro si vede un bassorilievo in pietra di Promontorio rappresentante le Stimmate di San Francesco
attribuito a Gaspare da Carona. Notevoli sono nelle due porte le tre lesene e la relativa trabeazione decorate di leggiadri capitelli
con teste di santi e aquile e foglie di acanto
ojiera pregevolissima del lombardo Pier Antonio Piuma eseguita nel 1521.
Santa Maria della Consolazione. — Fu condotta a termino nel 1769
anno in cui fu voltata l'elegante cupola da Simone Cantone. La facciata è moderna e fu eseguita da Carlo Biale. La chiesa appartiene all'Ordine dei Padri Eremitani. Degli oggetti d'arte che possiede la chiesa parte provengono dall'antica chiesa che quest'Ordine aveva ad Arteria
borgo lungo la sponda destra del Bisagno
e parte dalle soppresse chiese di S. Vincenzo e S. Agostino. L'interno della chiesa scompartito in tre navate è tutto splendente di oro e di decorazioni.
San Matteo
tempio gentilizio dei Doria
(ondato da Martino Doria
sullo scorcio del sec. XII. La facciata è posteriore di oltre un secolo. Tutta a listelle di marmo bianche e nere conserva impressa la memoria delle gloriose gesta dei membri della illustre famiglia. L'urna funeraria dell'epoca romano-barbara sotto ad una delle finestre fu trasportata da Lamba Doria vincitore di Curzola quale trofeo di viLtoria
e in questa furono deposte le sue spoglie. L'immagine di S. Matteo a mosaico è uno dei pochi esempi di quest'arte nell'età di mezzo. Dalla parte sinistra della chiesa si accede al chiostro la cui loggia colle sue cento colonne binale con figure di santi intagliate nei capitelli
con le sue lapidi antiche murate nelle pareti
offre un bellissimo esempio dell'arte medioevale ed è una prova
del valore di Marco Veneto che ne fu l'autore sullo scorcio del secolo XVI.
San Salvatore
costruita nel 1141 e ricostruita verso la metà del secolo XVII.
Sant'Antonio della Marina
riaperta nel 1820
ha l'altare maggiore decorato di bronzi fusi su modelli del Peschiera e gli altri altari costruiti con disegno di Carlo Barabino. Le tre medaglie e lo sfondo del presbiterio con le figure d'anacoreti sono di Giuseppe Passano e gli ornati di Giacomo Picco. Questo oratorio ha inoltre tele del Pessano e di Antonio Puppo la Guarigione dell'ossesso
e di Comastri il Miracolo del paralitico. La bella ancona del coro di Luca Cambiaso rappresenta due santi eremiti. La statua àa)V Immacolata sopra un altare è di Ignazio Peschiera
m faccia alla quale sta un bellissimo crocifisso in legno del Maragliano.
Santa Maria in Passione
fondata sullo scorcio del secolo XIV e ricostruita nel 1553.
Santa Maria di Castello
una delle chiese più antiche di Genova. Fu fondata intorno al 1000 e consacrata da Ottone arcivescovo e da Guiscardo
patriarca di Gerusalemme
nella Pasqua del 1237. La porta appartiene all'XI secolo. La statua di S. Domenico di Francesco Schiaffino
che era collocata in una nicchia nella facciata
fu trasferita in chiesa sopra la porta principale al posto della grande tela di Sigismondo Boccaccini
rappresentante il Miracolo della moltiplicazione dei pani. La chiesa cominciò ad abbellirsi verso la metà del secolo XIII quando fu ceduta all'ordine dei Domenicani.
Santa Marta
anticamente chiamata San Germano. — La sua fondazione è anteriore al 1234. Appartiene attualmente alla Congregazione degli Operai Evangelici
fondata da Paolo Gerolamo Franzone nel 1757.
Santa Sabina
di fondazione assai antica
ricordando la cronaca essere stata questa chiesa saccheggiata dai Saraceni nel 936
e restaurata setLe anni dopo dal vescovo Giovanni III. Sulla metà del secolo XVI fu per intero ricostruita. Gli ornati
opera di Costantino Dentone
sono del secolo presente. Le statue in legno di Cristo
la Vergine e S. Giovanni sull'altare a destra sono lavori pregevolissimi di Gerolamo Pittaluga.
San Sisto
riedificata nel 1827 dopo i lavori della via Carlo Alberto. L'antico tempio che sorgeva in questo stesso luogo era contemporaneo della cattedrale di San Lorenzo. La cupola è opera di Pietro Pellegrini e il colonnato corinzio fu aggiunto da G. B. Itesasco. La fronte esterna
pure disegnata dal Besasco
ha plastiche