Parte Prima — Alta Italia
remo
per maggior sicurezza. Nel 1288
altri (lice nel 1388
scoprivansi in questo tempio le urne dei vescovi Siro e Felice. Verso il finire del secolo XVI i padri Teatini ridussero la basilica alle attuali forme. Oli ultimi restauri e modificazioni furono fatti a questo tempio sul principio del secolo
per opera specialmente di Carlo Darabino che ne disegnò la facciata quale ora si vede. Le due figure che decorano le nicchie ai lati della porta principale sono del Traverso (la Fede) e di Bartolomeo Carrea (la Speranza). L'architettura interna è opera principalmente del Yannone. Le decorazioni in marmo appartengono in gran parte a Taddeo Carlone e Giambattista Orso!ino. Nella sacristia sono raccolti molti oggetti d'arte
specialmente quadri del Piola e del De Ferrari
e sculture provenienti da chiese
oratori e conventi demoliti. La basilica possiede pure un bel campanile che si può vedere uscendo dalla porta laterale. Nelle scale della Canonica si vede una bellissima tela di Bernardo Castello.
S. Filippo Neri
fondata verso la metà del secolo XVII. La facciata è grezza e incompleta. Sopra il frontone sorretto da colonne si vede una statua AAV Immacolata di Pasquale Bocciardo e più basso un ovale col Santo Fondatore di Carlo Cacciatori. La statua di San Filippo Stili* aitar maggiore è di Domenico Guidi con angeli di Onorato Pollò. Il ricco tabernacolo è lavoro finissimo di Pier Cip nani.
Ss. Ambrogio e Andrea (fig. 16). — Fin dalla line del IV secolo sorgeva sul luogo ora occupato dalla insigne basilica una chiesa fondata dall'arcivescovo Onorato di Milano
riparato a Genova durante 1 invasione dei Longobardi. La chiesa verso la tino del secolo XVI fu ricostruita dalle fondamenta per iniziativa specialmente del padre Marcello Pallavicino della Compagnia di Gesù la quale ne aveva ottenuto il possesso nel 1587. Sopra il concetto generalo prescritto dallo stesso Pallavicino 1' architetto Pellegrino Tebaldi tracciò il disegno di questo tempio
lasciando la cura della facciata
rimasta incompiuta
a Giuseppe Valeriani. Le due statue nelle nicchie ai lati della porta principale rappresentano Sant'Ignazio e San Francesco Saverio. L'interno di questa chiesa è di una sontuosità e di una ricchezza straordinaria
sorprendente. Marmi rari
oro
pietre preziose
eleganti plastiche
splendidi dipinti
tutto concorre a fare di questa basilica un vero portento
un monumento degno della universale ammirazione. La chiesa ha forma di croce latina; è divisa in tre navi ed
ha una elegante cupola fiancheggiata da sei minori. decorata di freschi di Giovanni Carlone.
Si sta ora (1891) completando la facciata di questa chiesa.
N S. dell'Assunta di CarignaiiO (fìg. 20). — Fu cominciata la costruzione nel 1555 e terminata nel 1G03 sui disegni di Galeazzo Alessi
eseguili da Bernardo Spazio
Angolo Poggio
Bernardino di Cablo
detto il Cantone
e Giovanni Basso
il quale voltò la gran cupola. Alle decorazioni di marmo ed ornati presiedettero Giacomo Donzello
Marco do Tomatis
il Roderio
Giovanni Maria di Pambio
Giovanni De Marchi
Francesco e Antonio Passallo. La chiesa ha forma di una croce greca con due campanili
una grande cupola e quattro minori. Il lungo lasso di tempo impiegato nella costruzione della grande basilica diede origine al modo di dire genovese pare la fabbrica di Cartonano
e ciò per indicare una cosa che non ha mai compimento.
Altra tradizione popolare attribuisce l'origine di questo tempio ad un ripicco della famiglia Sauli
un membro della
quale avendo pregato i Fiesclii
patroni di una vicina chiesa gentilizia
di ritardare alquanto la messa alla quale voleva assistere
ed avendone ricevuto un ritinto
si prefìsse di erigere tale un tempio da confondere per magnificenza qualsiasi chiesa gentilìzia di famiglie rivali. Infatti Bendinelli Sauli
nel 1481
lasciava depositata all'uopo presso il Banco di San Giorgio una somma a moltiplico
la quale doveva servire per condurre a termine il grandioso disegno. Questa chiesa sorge colle sue linee eleganti ed armoniche sulla sommità del più bel colle di Genova
e dalla sua cupola offre uno splendido panorama della vallata e piano del Bisagno
della collina d'Albani
della città
del vasto anfiteatro dei monti
e della immensa distesa del mare
panorama che difficilmente si dimentica.
Solo chi è salito sulla torre della Lanterna e sulla cupida di Carie/nano può farsi un'idea esatta della incantevole situazione di Genova e delle sue riviere. La chiesa
oltre il nome di Santa Maria Assunta
porta anche quello di San Fabiano e San Sebastiano per distinguerla da un'altra chiesa dello stesso nome (la Madon-netta); ma volgarmente è chiamata la Basilica di Carignano. Due statue trovatisi fra le lesene della facciata
rappresentanti San Pietro e San Paolo scolpite da Claudio David
e
sopra la porta principale
il gruppo della Gloria della Vergine di Bernardo Schiaffino.