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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Aita Itaiia
   La linea venne aperta il 15 aprile 1889
   od è la prima che nelle gallerie sia fornita di grandi camere di deposito per il materiale occorrente alla manutenzione dell'armamento della linea; di frequenti camere di rifugio per il personale incaricato della sorveglianza e manutenzione della galleria; come pure di camere ermeticamente chiuse per ricoverare il personale nei casi di sovrabbondante quantità di fumo.
   Il bilancio preventivo dei 53 Comuni che compongono il circondario di Genova
   era nel 1889 il seguente :
   Attivo
   Entrate ordinarie ..... L. 12
   138
   130
   1(1. straordinarie .... » 8
   524
   257
   Differenza attiva dei residui . . » 005
   424
   Partite di giro e contabilità speciali » 3
   430
   141
   Totuìe L. 24
   997
   952
   Passivo
   Spose obbligatorie ordinario . . li. 10
   210
   948
   Id. straordinarie. » 9
   616
   669
   Partite di giro c contabilità speciali » 3
   430
   141
   Differenza passiva dei residui . » 4
   060
   Spese facoltative.....» 1
   736
   134
   Totale L. 24
   997
   952
   MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI GENOVA
   appartenenti al distretto militare di genova
   GENOVA (mandamenti 181
   018 abitanti; città 200
   033 abitanti
   compresi 12
   000 avventizi! al 31 dicembre 1S90). — Mai com'oggi
   dopo le nuove grandiose costruzioni
   l'ampliamento del Porto e l'incremento mirabile del commercio e dell'industria
   Genova si meritò l'antico soprannome di Superba.
   Aspetto generale. — Situata quasi nel centro del bel Golfo del suo nome (che forma un arco di circa 16.000 metri di corda e 15
   000 di freccia a partire dal capo Noli sino al capo delle Chiappe all'estremità della penisola di Portofino)
   Genova sale gradatamente dalla marina in anfiteatro sulle alture circostanti composte di collinette e di vai-lettine seminate di palazzotti
   di villini
   di case eleganti in mezzo ad amenissimi giardini che spiccano viemaggiormente sullo sfondo dei nudi monti coronati dai forti di difesa e sul cui dorso svolgesi
   a guisa di immane serpente e per ben quattordicrchilometri
   la lunga e grigia linea della cinta militare.
   Forti. — Il più elevato di codesti forti è quello detto dello Sperone
   dal quale dipartonsi le due catene di contrafforti apenninici di cui una volgendo verso sud-ovest
   va a terminare a capo di Faro
   ov'ergesi la Lanterna e l'altra
   piegando più a est
   scende
   lentamente digradando
   a formar le colline ridenti di Carìgnano per riuscire alle scogliere delle batterie della Cava e della Strega.
   Oltre le fortezze della cinta che vanno sotto i nomi di Tanaglia
   Begato
   Castel-laccio
   Sperone e Batteria di Granarole
   torreggiano sulle cime più ardue dei monti circostanti le fortezze di San Martino
   Quezzi
   Monteratti
   Diamante
   Puino
   Due Fratelli
   Crocetta
   Richetteu
   Santa Tecla
   le quali
   in un colle batterie di San Giuliani della Cava e della Strega premonto va te
   del Molo Vecchio e di San Benigno
   costituiscono un sistema di difesa che se oggidì non è più per avventura adeguato ai mezzi poderosi di offesa
   è però sempre un baluardo formidabile.