l'arte l'rmia — Alta Italia
sogliono salirla gradino por gradino ginocchioni baciandoli e recitando alcune preghiere per lucrare le indulgenze concesse a tale, pia pratica, le quali soni dichiarate In una scritta sulla parete. 11 porticato sopra la scala, dove sono alcune cappelle, è disegno di Pellegrino Tibaldi.
Sotto il presbiterio della chiesa dell'Assunta s'apre una cappella sotterranea detta volgarmente Scuralo a motivo della scarsa luce che vi penetra dall'alto, che infonde nel pio visitatore un santo raccoglimento e lo muove ad inchinare la gran Vergine, la cui figura, decorosamente composta, giace supina a guisa di persona dormiente od appena spirata. E fama che il divoto simulacro sia fattura di S. Luca; che onorato già in Costantinopoli, prima della caduta di questa città in mano dei Turchi, passasse in Gerusalemme, da dove il beato Bernardino l'avrebbe qui recato. Certo è che il simulacro già esisteva nella prima vecchia chiesa di questo Sacro Monte, ora scomparsa, e clic fu sempre tenuto in grande venerazione, come, tra l'altre cose, valgono ad attestarlo lo molto tavolette votive sparso in tutta la chiesa. L'altare (fig. 74), destinato a chiudere la sacra urna, è opera nuova dovuta alle offerte raccolte in tutta la diocesi e segnatamente alla munificenza di monsignor Gentile, già vescovo di Novara. È tutto in bel marmo carrarese e fu eseguito nel 1854 dagli scultori novaresi Argenti e Rossi su disegno dell'architetto Rivolta,
Il Sacro Monte fu ideato, come dicemmo, dal beato Bernardino Cairno, o Goloto, nobile milanese, umile frate del poverello d'Assisi, reduce sul finire del secolo XV dalla Palestina, col cuor pieno della rimembranza dei Luoghi Santi da lui divota-mente visitati, desiderò vederli riprodotti col magistero dell'arte, e cercati più siti della sua Lombardia, sostò in Varallo, terra feconda di leggiadri artisti, e sul ripido monto che s'aderge a settentrione della piccola città decise che sorgerebbe la novella Gerusalemme. 11 Turco infedele, con grande amarezza dei Cristiani, teneva in suo dominio, come tiene tuttora, la Terra Santa, e rendeva arduo ai credenti l'avventurarsi alla visita di quei luoghi resi famosi dalla presenza dell'Uomo-Dio. Eppure quanti anelavano a visitarli ! Il santo frate pensò di appagare ili qualche modo tal pio desiderio col riprodurre sul monte di Varallo le stazioni di Gerusalemme. E che tale sia stato l'intendimento del Gainio lo attesta l'iscrizione nella cappella del Santo Sepolcro : Sacra hnjus montis excoyitavit loca, ut Irle Ifierusalem rideat qui peratjrare uequit. Fu un pensiero ardito, ma non in disaccordo colle idee del tempo, perciò ha potuto in breve effettuarsi.
La pubblica beneficenza conta in Varallo un ospedale della Trinità fondato nel 1556 ed ampliato nel 1848, l'istituto Pacchetti, un Ricovero di mendicità e la Società di patronato pei liberati dal carcere. L'istruzione vi è impartita, oltrecchè dalle Scuole elementari, nei seguenti istituti: R. Scuola tecnica, Ginnasio-convitto d'Adda, Palestra ginnastica, Società d'incoraggiamento allo studio del disegno, laboratorio Barolo di scoltura in legno, Scuola antica del disegno, Museo civico di storia naturale, Biblioteca civica, ecc. Evvi anche una sezione del Club alpino e Società operaia, dei Veterani, del Tiro a segno, Filarmonica; un Teatro civico e due periodici.
Come centro della Valsesia e delle vicine valli alpine, Varallo offre una varietà di tipi, costumi, abbigliamenti. Attivo è il traffico, segnatamente del bestiame, ed animati sono i mercati ebdomadari!, Molti sono gli alberghi e i caffè; l'industria vi e rappresentata da fabbriche di carta, di carte da giuoco, di cera, di paste alimentari, di posi e misure, cotonifici!, concerie, niolini, tipografìe, librerie e succursali della Cassa di risparmio di Milano e della Banca popolare di Novara. Da Varallo e dopo circa un'ora di salita in vai Mastallone, si arriva al Ponte detta Gola che offre una scena pittoresca: le verdi acque del fiume trattenute da alte roccie verticali sono superate da un ponte molto elevato (33 m.).