Circondario di Varallo
sposso devastati dalla grandine e non di rado allagati in alcune regioni dalle acque dei torrenti clie crescono a dismisura per le grandi pioggie e lo sciogliersi delle nevi.
Di due qualità è l'agro del circondario varallcse. La prima, clic è la più fertile, comprende i territorii di Borgosesia e di Varallo: coltivasi d'ordinario a cereali, legumi e canapa, con alcune vigne e praterie clic si possono irrigare e rende circa il 1 per cento; la seconda si compone di piccoli appezzamenti sparsi fra i monti della valle superiore seminali a biada, patate, canapa e legumi e dà il 2 per cento non comprese le castagne di cui abbondano i monti. Scarso il fieno, mietuto, non senza pericolo, sulle iteilze dirupate, in gran parie dalle donne. Copiosi pascoli sulle alpi. Il bestiame bovino ed ovino, la lana, le pelli, i bozzoli, la pesca e la caccia compiono la serie dei proventi del circondario.
11 bilancio preventivo dei 43 Comuni clic costituiscono il circondario di Varallo presentava, nel 1889, i risultati seguenti :
Attivo Passivo
Entrale ordinarie.......!.. 299,002
Id. straordinarie.....» 20-2,109
Differenza alliva dei residui ...» 78,905
Parlile di pire e contabilità speciali . » 95,797_
Totale L. 735,873
Spese obbligatorie ordinarie . . . L. 247,402
Id. straordinarie. . » 304,925
Differenza passiva dei residui . . » 128
Partile di giro e contabilità speciali » 95,797
Spese facoltative ......» 27,021
Totale L. 735,873
Storia. — L'origine di Varallo e degli altri luoghi più popolosi della Valsesia non è rischiarata da tale una luco storica che tutta dissipi l'oscurità delle congetture e delle volgari tradizioni. Vuoisi che gli abitanti di Alagna, Rima e Ritnella, siano d'origine tedesca e venuti dal Vallese nel secolo XII.
È bensì noto che fino ai tempi di Augusto una popolazione alpina, conservatasi indipendente e libera, dimorava in Valsesia, detta allora vallo o regione Sessite dal nome della Sesia.
Caduto l'impero, i Scssitani non ricuperarono la prisca indipendenza, poiché subirono il feudalismo dei conti di Biandrate sin verso il 1200, nella qnal epoca, si resero indipendenti sino al 1814, salvo I intervallo in cui fecero parte della Repubblica Cisalpina.
Dopo la metà del secolo XIV il Comune strinse, con lodevole accorgimento, un trattato di concordia col conte d'Aosta e, pochi anni appresso, patti pacifici cogli abitanti di Crovacuorc. Di tal modo, non avendo più a temere dei vicini, i Valse-siani rivolsero i loro sforzi ad ottenere con convenzione scritta la consegna del sale necessario dai signori di Milano che tal fiata dispoticamente no li privavano; ma prevalsero questi ultimi e nel 1415 questi abitanti alpini furon costretti a darsi in accomandizia al duca Filippo Maria Visconti, a patti di ricevere 11,000 staia di salo contro il tributo di 500 zecchini. Gli Sforza, succedilii ai Visconti, avevano rispettata quella convenzione più conforme ad alleanza che a servitù; ma gli Spagnuoli, impadronì! isi del milanese, consentirono ai patti antichi, aggravando talvolta i Valsosiani con gli alloggi militari.
Verso la metà del secolo scorso, avendo la rea! Casa di Savoia preso possesso del novarese cedutolo, estese naturalmente il suo dominio anche alla Valsesia; ma