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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I (S()
   l'arte Prima — Alta Italia
   Santino (500 al).). — In vai Intrasca a destra del fiume San Bernardino, a cui soprastà un bello e solido ponte romano in pietra, con antica chiesa parrocchiale di S. Antonio in cui ammirasi una Via Crucis dipinta a fresco da valente pennello. Canapa, fieno, castagne, vino, legumi, cereali e frutta. Fabbrica di pasta di legno per carta rozza. Latteria sociale.
   Coli, elett. Novara I Dioc. Novara — P2 a Trobaso, T. a Palianza.
   Suna (1580 ab.). — In riva al Verbano e a poco più di un chilometro da Pai* lanza col Monterosso che dà vini prelibati. Santuario-parrocchia molto rinomato della Madonna di Campagna (fig. 01), costruito nel 1519-27 nello stile bramantino a tre navate sorrette da colonne in pietra, con freschi attribuiti a Marco d'Oggiogno. Parecchie ville e palazzi.
   Cenni sforici. — Fu signoria dei Viani di Palianza.
   Uomini illustri. — Diede la culla a parecchi insigni personaggi, fra cui Giulio Poggiarli, valente grecista e latinista lodato dal Tiraboschi; B. B. Baldino, filosofo, medico, matematico e pool a, professore di medicina a Pavia e di matematiche a Milano, autore di molti scritti in prosa ed in rima; F. Poroli, professore di belle lettere, scrittore anch'esso di eleganti versi italiani e latini.
   Coli, elett, Novara I — Dioc. Novara — P2 ivi, T. a Palianza.
   Unchio (279 ab.). — Alle falde di un colle bagnato dal San Bernardino che vi si tragitta sopra un ponte in pietra di antica costruzione. La parrocchiale di San Rocco fu ampliata nel 1802. Pascoli e bestiame.
   Cenni storici. — L'imperatore Federico 1 nel 1150 e il suo successore Enrico IV nel 1190 accordarono la signoria d'Uncbio ai Barbavara i quali si resero cosi odiosi con le loro oppressioni e violenze che gli abitanti divisarono ili scuoterne il giogo. Di ciò avvedutosi il conte Guido pensò bene di vendere, nel 1218, il feudo alla città di Novara, e da quel tempo in poi il villaggio seguì sempre le sortì di Palianza.
   Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P2 a Trobaso, T. a Palianza.
   Mandamento di CANN0B10 (comprende 13 (loninni, popol. 10,092 ab.). — Territorio in parte pianeggiante e in parte esteso sui monti che lo ricingono da tre lati. E generalmente fertile, in ìspecial modo per cereali. 1 balzi circostanti, oltre ad esser ricchi di pascoli, contengono boscaglie di larici, quercie, faggi e betulle, con molta produzione di legna e carbone, oltre al ritrarsi notevole profitto dalla corteccia delle quercie, che Vendesi triturata sotto il nome di rusca ai conciatori di pelli,
   L'angusta valle Gariuobiiia sbocca a maestro del borgo di Cannobio che le dà nome; è in gran parte montuosa ed esfendesi da ponente a levante, per un tratto di sei ore di cammino. Una strada rotabile a zig-zag traversa in salita la valle sino al sasso di Finero (1100 in. sul lago) ove una galleria mette nell'amena vai Vigezzo.
   Cannobio (2839 ab.). — In bella posizione, sulla sponda occidentale del lago Maggiore, presso il torrente Gannobìno. L'insieme dell'abitato ha un bizzarro aspetto; trovasi esteso in riva al lago, fra una gola d'erti monti boschivi, con una serie di svariatissime abitazioni, disposte con largo e libero prospetto sul lago.
   Notevoli sono la piccola ma bella chiesa della Pietà, costruita su disegno del Bramante, ricca di stucchi, marmi e dipinti, fra cui una preziosa tela di Gaudenzio Ferrari, rappresentante la Discesa dalla croce (con un cane dipinto così al vero Che, al dire del Lo mazzo, fu addentato da un carré reale); un'antichissima casa presso la chiesa, già usata forse come carcere quando Cannobio reggevasi a Comune, e, secondo urrà lapide appostavi, costruita nel 1291 ; la bella chiesa di San Vittore, con ricchezza di marmi e dipinti ; l'elegante chiesa di Sarda Marta, con lavori del Procaccini; gli avanzi dell'antico castello, e lo stabilimento della Salute per la cura delle acque, aperto al pubblico nel 1807 dal dott. Ferdinando Fossati Barbò.