Mandamenti e Comuni del Circondario dì Pallanza
11.7
Cenni storici. — Pallanza ò antichissima ed esisteva col nome di l'alluntia sin da' tempi dei Romani, come attcsta mi Cippo con le Grazie e un Sacrifizio dietro l'aitar maggiore della parrocchiale ili Santo Stefano. Fra le epigrafi rinvenute (ora nel Collegio Reale) una parla di un Narcisso, amico del potente liberto e favorito di Claudio imperatore, Palante, il quale vuoisi fosse d fondatore di Pallanza.
Checché ne sia, non si hanno memorie storiche di Pallanza fino al secolo XI, nel (piale passò, colla valle d'Inlrasca, sotto il dominio dei vescovi di Novara, dai quali pervenne ai conti di Biandrate. Si alleò con Vercelli per difendere la propria indipendenza contro Novara, ma fu sottomessa dalla potente rivale, colla quale venne poi sotto la dipendenza dei Visconti di Milano, e più tardi sotto quella della Spagna. Nel 1718, pel trattato di Vormazia, passò a far parte degli Stali Sardi. Nel 17(.)G vi ebbe luogo un moto repubblicano, che fu represso col supplizio di Antonio Azari che ne era stalo il promotore. Uopo il 1814 tornò a far parte del regno di Sardegna.
Uomini illustri. —- Molle sono le antiche illustri famiglie di Pallanza e moltissimi i personaggi preclari che diedero. Sono degne di partiiolar menzione le seguenti: i Barbavara, i Franti-Castiglioni conti palatini, i marchesi Morigia, i marchesi Viani, gli Innocenti, gli Appiani, i Baglione, i Raffini, i Pizzoli, i Bertarelli, i Bianchini, i Pranzi, i Fontana, i Cadolini, i Reina, i Crivelli, ecc., ed infine i Cadorna, che hanno le tombe nella chiesa della Madonna di Campagna, e dei quali due sono ancor glorie viventi d'Italia, il conte Carlo, ex-ministro dell'interno, ambasciatore a Londra, presidente del Consiglio di Stato, e suo fratello, il generale Raffaele, già comandante militare della Sicilia e del 4° Corpo d'esercito che il 20 settembre 1870 entrò primo in Roma per la breccia di Porta Pia.
Coli, elett. Novara I — I)ioc. Novara — Pl T.
Baveno (2300 ab.). — In situazione deliziosa, sulla sponda sinistra del lago Maggiore di fronte alle isole Borromee, con parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio, già tempio del Gentilesimo (fig. G0), con antico battisterio dei primi tempi del Cristianesimo. Baveno possiede inoltre la più bella chiesa protestante che esista forse sul continente, edificata dall'architetto inglese Pnllan pel signor Ilenfrey. E ottagonale con due porticati laterali, con vòlta sorretta da otto colonne granitiche e con grande profusione dei marmi locali. Codesta chiesa è situata nella villa Clara del suddetto Ilenfrey, ove, nel 1879, dimorò per alcune settimane la regina Vittoria d'Inghilterra.
Grande del resto è il numero degli alberghi e delle ville in Baveno, il quale, con le adiacenze di Romanico, Roncano, Loità, Trafiume e Feriolo, forma una dimora estiva ed autunnale frequentatissima dagli Inglesi, Americani, Tedeschi, Russi, ecc.
Citeremo fra le ville nei dintorni: Rossi, Della Casa (mollo elegante), Borri, Mannati, la suddetta villa Clara dell'IIenfrey, con torri, terrazzi marmorei, loggiati, giardini, ecc., il tutto nell'antico stile inglese; le ville Trotti, Durazzo, Borromeo (artisticamente la più bella), Ambrosoli, Horst (con bagni minerali), Andreina, Dora, le scuderie Borromeo fra superbi castagni, villa Ottolini presso il ponte ove diramasi la strada al Motterono, villa Olgiati (la più antica sul lago), le ville Mùller, Rosmini, Pollini, Imperatori, ecc.
Baveno va meritamente famoso per la sua cava di granito rosseggiante, che vuoisi scoperta per opera di S. Carlo Borromeo; le maggiori moli di codesto granito, detto volgarmente miarolo, sono le due colonne presso la porta maggiore del Duomo di Milano. A poca distanza da Baveno verso Stresa s'incontra un bellissimo ponte lungo 70 metri, che accavalcia il torrente Rotto.
Cenni storici. — Trovasi mentovato in una carta di vendita del 998 fatta dal vescovo Liutfredo di Tortona al duca Ottoni e in un giudicato del 1054. Anticamente era capo di tutto quel lato sinistro del Verbano sino oltre Lesa, detto il Vergante,