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Domodossola. E generalmente ben fabbricato, con buon albergo, belle case, fra cui 1,1 comunale e quella delle scuole, e i palazzi Marini e Bovarengo, in cui anmii-ransi alcuni anlicln dipinti. La chiesa parrocchiale antichissima di Santo Stefano è la più cospicua di vai d'Anligorio e vi si osservano, oltre vari quadri pregevoli, nn moderno magnifico aliar maggiore in marmo, due altri bellissimi altari 111 ciascuna delle navate laterali di vari sceltissimi marini, recenti anch'essi. Uno di questi altari adorna la cappella della Madonna del Rosario, con bellissima statua e freschi del pittore Lorenzo Peretli. Nella nuova sagrestia pregiato Ecce Homo dello scultore I. Sacchetti. Il campanile ed un'elegante fontana con vasca marmorea a bassorilievi adornano la piazza. Un ponte in legno di 25 metri di luce attraversa l'Alfenza, la quale qualche volla straripa cagionando gravissimi danni, come nel 1834, in cui atterrò molle case e il palazzo pretorio, con la morte di parecchie persone. Nel camposanto riposano le ossa del celebre Carlini, astronomo di Rrera in Milano, morto nel 1862. Miniera aurifera : ferro solfalo aurifero in schislo talcoso, mica bianca a piccole lamelle impastata nella calce carbonata ferrifera: quarzo bianco jalino misto a talco bianco. Due sorgenti acidule ferruginose, utili nelle febbri terzane, lente epatiti, oftalmie croniche, amenorree e reumatismi cronici. Doccia nello Stabilimento di bagni minerali Roca.
Cenni storici.— La valle di Grodo, conosciuta sotto il nome di Anligorio, presenta molte vestigia d'antichità. Per le sue gole entrò una parte di quei numerosi Cimbri che vennero sconfitti da Mario sulle pianure dei campi Bandi Sotto Grodo liavvi la borgata detla l'onte Manlio dal nome di Manlio, spedito con Cepione contro le orde che minacciavano Roma. Grodo, con tutta la valle d'Anligorio, fu so!tomesso ai signori di Milano per atto del 19 marzo 1381, in virtù del quale gli abitanti furono esentati da qualsivoglia imposta e graziali di privilegi. Passò a Casa Savoia nel 1743, ìndi ai Francesi. Nel 1814, iinila l'epopea napoleonica, tornò a Casa Savoia.
Uomini illustri. — Grodo si onora delle nobili famiglie Marini (la quale, arricchitasi nell'antica miniera di vai d'Oro, costruì in Milano il famoso palazzo, ora del Municipio, del suo nome), De Rodis, Peracca e Grazioli. Della famiglia Marini un Tommaso fu duca di Terranuova in Calabria, e un Giovanni Battista generale dei Domenicani sotto Alessandro VII.
Coli, elett. Novara I — Dior. Novara — P2 T.
Agaro (119 ah.). — Comunelle alle falde del monte Leccia, nella valle di Pie dì Latte, con oratorio di San Giovanni Ballista. Case a due piani, il primo in pietra e il secondo in legno. Fieno in quantità e caci piccoli rinomati, detti spressi d'Agaro, pari per bontà ai cosidetti stracchini di Milano.
Cenni storici. — Agaro ebbe origine da una famiglia del cantone di Berna, che vi si rifugiò in tempo di guerra civile. Qui si parla un tedesco corrotto, misto a romagnolo, per grandi emigrazioni di questi abitanti nelle Romagna.
Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P3 T a Crollo.
Baceno (1270 ab.). — Al bivio di vai Formazza e valle Antigono e con sotlo la congiunzione dei due torrenti che formano la Toce. Bella parrocchiale di San Gaudenzio a tre navate, con alto campanile. Cascala del Deverò, e, in cima alla montagna di Croveo, confinante col Val lese, lago fecondo d buone trote. Sorgente d'acqua solfurea. Presso l'alpe Devero cava d'amianto. Vini, frutta, fieno, segale, frumento, palate, legumi, meliga.
Cenni storici. — Esisteva già al tempo dei Romani col nome di Bacenum.
Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P2 T. a Crollo.
Cravegna (486 ab.). — In vai d'Antigorio, sopra un'altura, con parrocchiale gotica di San Giulio, e sulla strada pubblica sonvi parecchie cappelle della Via