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Parte Prima Alta Italia
Bannio (913 ab.). — Sulla destra dell'Anca, centro di vari sentieri derivanti dalla valle di Mastallone e dalla Colma dello Slrona, conducenti ai piedi orientali del monte Rosa. E a libeccio di Domodossola. Parrocchiale di San Bartolomeo, in cui si venera il corpo di S. Vincenzo martire. Opera pia detta Bussola dei poveri. Fabbricazione della calce, segherie idrauliche, telai a mano. Vili, segale, patate, castagne, pascoli, frutta e bestiame.
Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P2 ivi, T. a Ponte Grande, frazione di Bannio.
Anzino (203 ab.). — Sta sopra un altipiano, a destra dell'Anza, col pizzo d'An-zino che servì ad operazioni trigonometriche. È bagnato dai torrenti Ri ed 01 occhia con bellissimo ponte ad un arco. Ila due passaggi alpini: Porchetta e Cima nel Riale per Valsesia e vai d'Omegna, cui si accede con strada carrozzabile. Parrocchia di San Bernardo eretta nel 1640, con ricco altare di Sant'Antonio da Padova, il cui classico quadro, dipinto a Roma, è oggetto di grande concorso il 13 giugno d'ogni anno. Legname, patate, segale, canape, castagne, fagiuoli, miele, frutta e vino.
Nelle valli di Scarpignano e Rosenza e nel monte Meri sonvi tracci e di minerali d'oro e di ferro; cave di calce e di pietre non coltivate.
Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P2 a Ponte Grande, fraz. di Bannio, T. a Piedimulera.
Calasca (967 ab.). — In valle Anzasca, sparso in molte frazioni, presso la strada provinciale, da dove per la valle Segnara conduce in valle Strona e ad Oinegna. Vi sorge il monte San Martino, sulla cui vetta furono eseguite misurazioni trigonometriche. Parrocchiale moderna di Sant'Antonio abate, in cui si venera il corpo di S. Valentino martire. Monte di pietà. Castagne, patate, segale, noci, pomi, ciliegie, legname, bestiame. Ferro solforato aurifero ed argentifero.
Cenni storici. — Appartenne alla pretura di Vogogna.
Uomini illustri. — Patria del distinto prof. Giuseppe Belli e del beato frate Francesco Toietti.
Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P2 T. a Ponte Grande, frazione di Bannio.
Castiglione d'Ossola (605 ab.). — In molte borgate, a sinistra dell'Anza, che si valica sopra un ponte antichissimo in pietra. Due parrocchie, di cui la principale è sacra a S. Gottardo. Segale, legumi, castagne, noci, pomi, ciliegie, uve, canapa, il tutto in picciola quantità ; bestiame, in gran parte pecorino, burro e formaggi. Ferro solforato aurifero.
Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P3 T. a Piedimulera.
Geppomorelli (504 ab.). — Comune separato dal monte Morghera da Macugnaga, in territorio poco fertile, ma ricco di pascoli e di castagneti.
Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P2 a Ponte Grande, frazione di Bannio, T. ivi,
Cimamulera (441 ab.). — NelPOssola Inferiore, diviso in molte frazioni sparse su colle ameno, donde si gode della vista di un vasto orizzonte. Parrocchiale moderna di Sant'Antonio abate, d'ordine toscano, con bellissimo atrio e piazza, da cui si vede quasi tutta l'Ossola Inferiore. Opera pia. Segale, uve, patate, castagne e bestiame.
Cenni storici. — Codesto paesello, già appartenente alla signoria di Vogogna, chiamavasi anticamente Antia o Antium, che degenerò poi in Anzasca da un documento del 999. 11 presente suo nome gli venne dalla sua situazione in cima alla rupe Muterà.
Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P2 T, a Piedimulera.
Macugnaga (617 ab.). — Sorge sur un piano leggermente inclinato ed è, col casolare di Pecetto, il paese più allo di valle Anzasca e il più vicino alle falde e ai ghiacciai del monte Rosa, epperciò molto frequentato dai turisti e dagli alpinisti. Da Macugnaga per Pecetto, salendo lungo il lato nord del seno del monte