Mandamenti e Comuni del Circondario di Domodossola ISO
Palazzo della Sotto-Prefettura di Domodossola,
la continuazione delle fortificazioni ; ma gli abitanti insorsero assediandolo nel suo palazzo, ed egli per vendicarsi scagliò contro di loro l'interdetto, nè lo volle levare se non allorquando dovette andarsene per faccende ecclesiastiche in Francia.
Dai vescovi di Novara, sotto i quali stette 377 anni, Domodossola passò, per dedizione spontanea, in potere dei Visconti (1381-14-17) e quindi degli Sforza (1450-1535), governandosi per altro quasi da sè con statuti e consuetudini proprie. Seguì poi la tristissima dominazione spagnuola dal 1535 al 170G e la non men trista ma brevissima austriaca dal 1740 al 174-3, cessata col trattalo di Vormazia, in virtù del quale l'Ossola, con la sua capitale Domo, fu ceduta a Carlo Emanuele II di Savoia. Fu poi annessa al primo regno d'Italia e restituita in seguito alla R. Casa di Savoia. Nel 1814 si appiccò in Domodossola una viva zuffa fra Austriaci, Francesi ed Italiani.
Uomini illustri. — Grande è il loro numero e principalmente nelle antichissime ed ora estinte famiglie De Baceno, De Ponte e De Silva. Di quest'ultima fu Paolo dottissimo giurisperito, soprannominato il Consultore, creato nel 175G senatore dall'imperatore. Anche le famiglie Capis e Ruga diedero insigni personaggi, la prima il dottor Giovanni Capis, autore delle Memorie clella Corte di Mutar ella ossia, del borgo di Domodossola e sua giurisdizione, e del Varo» Milanes de la lengua de Mila», e il dottor G. Matteo Capis, versatissimo nel diritto civile canonico e patrio,