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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I (S()
   l'arte Prima — Alta Italia
   Ora soltanto il viaggiatore trovasi realmente ili una regione diversa e in un altro clima: l'aria balsamica, i vigneti pampinosi, i villaggi biancheggianti di mezzo al verde coi loro alti campanili quadrati, tutto gli dice che egli ha posto il piede nel paradiso d'Italia!
   Il bilancio preventivo dei 57 Comuni che compongono il circondario di Domodossola presentava, nel 1889, i risultati seguenti:
   Passivo
   Spese obbligatorie ordinarie . . . L. 302,103 Id. straordinarie . . » 233,934 Differenza passiva dei residui . . » 18,055 Partite di giro e contabilità speciali » 83,539 Spese facoltative...... . » 60,153
   Attivo
   Entrate ordinarie.......L. 429,238
   Id. straordinarie ...... 200,820
   Differenza attiva dei residui ...» 53,787 Partite di giro e contabilità speciali » 83,539
   Totale L. 707,384
   Totale L. 767,384
   MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI DOMODOSSOLA
   appartenenti al distretto militare di novara
   Mandamento di DOMODOSSOLA (comprende 23 Comuni, con una popolazione residente di 21,331 abitanti al 31 dicembre 1881). — Sebbene non molto fertile, il territorio produce fieno, uve in discreta quantità, molte patate, legumi e frutta in abbondanza, frumentone, segale, grano saraceno ; vi fanno buona prova i gelsi e i bozzoli vi riescono di ottima qualità.
   Domodossola (2297 abitanti presenti nel centro e 3658 (1) residenti nel Comune al 31 dicembre 1881). — Siede sulla sponda destra della Toce, che si passa sopra un lungo ponte, e sulla strada del Sempione: ha nella parte antica vie anguste e tortuose, ampie, per contro, con belle piazze nella parte moderna e molte case con portici. Della città come dell'ampia e feconda valle in cui giace si ha una bella veduta dal ponte di Crevola (fig. 46), a 3 chilometri e mezzo a nord, coni'anco dal monte Calvario, con cappelletto sino alla cima, ove sorgeva anticamente il forte Matarella.
   Dalla via Novantotto — coś denominata dai repubblicani insorti e fucilati nel 1798, di cui furono rinvenute le ossa — si arriva, per via Cavour, a piazza del Castello (l'antico Castrimi Kovum), sulle cui mura furono, dopo il 1804, innalzati i presenti alberghi di Spagna e delia Posta. Da piazza del Castello diramasi verso sud la via Galletti, coś detta dal nome del grande benefattore che istitú, nel 1869, lauti lasciti per le scuole d'arti e mestieri, istituti di belle arti, musei, teatri, ospedali, argini, strade, ecc. A sud-ovest corre la via Matarella in memoria del suddetto forte, con a destra il grandioso collegio-convitto Rosmini-Mellerio e a sinistra la chiesa della Madonna con freschi del Procaccini e quadri a olio attribuiti a Gaudenzio Ferrari.
   A nord della piazza la via degli Osci, donde staccasi quella dell'Ospedale, il cui fabbricato con gli ampi giardini fu acquistato, non ha gran tempo, dalla Congregazione di carità, e, proseguendo per detta via degli Osci, si lascia a destra quella
   (1) Tenuto conto dell'aggregazione avvenuta, con decreto reale del 19 giugno 1S84, di una zona di territorio, con una popolazione di 15 abitanti, staccata dal comune di Vagna.