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l'arte Prima — Alta Italia
La Toce (o Tosa c Toggia), dopo il Ticino il maggior tributario del V'orbano, scaturisce al Passo di San Giacomo (2300 m,), sul contine del Ticino e della provincia di Novara, percorre, in direzione sud, vai Formazza, vai Antigono e valle d'Ossola, piega a Vogogna (220 m.) a sud-est e, dopo Un corso di 83 chilometri in un bacino di 1613 chilometri quadrali, sbocca nel V erba no nel luogo denominato Fondo Tace.
Movendo dalle sue sorgenti sulla destra la Toce bagna noi suo corso le terre di Formazza, Premia, Grodo, Grevola, Domodossola, Painiiarica, Anzola, Miggiandone e Omavasso; sulla sinistra, Renzo superiore, Ponte Maglio, Vogogna, Premosello e Cuzzago.
Suoi affluenti principali sono: dalla riva destra, la Diveria, che scende dal Sem-pione; il torrente Bogna, che proviene dalla valle Bognanco e sbocca nella Toce alquanto superiormente a Domodossola; l'Ovesca, che ha origine dal pizzo dì Saas, e percorre la valle d'Antrona, sboccando nella Toce sotto a Villa ; l'Ari za! che viene dai ghiacciai del monte Rosa; e lo Strona che, ingrossalo dal Cigno e dall'emissario del lago d'Orta, sbocca parte nella Toce e parte nel Verbano. Dalla sponda sinistra la Toce riceve l'Isorno e il Melezzo.
Quando ha le acque copiose la Toce trascina grossi legnami ed è guadabile in vari luoghi in tempo di magra.
Dal suo sbocco nel Verbano sin dirimpetto alle Marrnorere d'Orriavasso è navigabile con grosse barche, quindi con piccole sin oltre l'in fi nenie dell'Anza.
In vai Formazza — che serba ancora il carattere delle alte Alpi, e, quantunque appartenente all'Italia, ha abitanti semi-germanici che la chiamano Pommatt — la Toce forma, presso il luoghicciuolo Anf der Fmlh (1G85 m.), la famosa cascata (fig. 45) o salto di 200 metri, una delle più belle delle Alpi.
Già d Saussure ne aveva parlalo con grande ammirazione, ma più esatta e minuta è la descrizione del compianto prof, abate Stoppani che vogliain qui recare ad illustrazione della nostra veduta.
Dopo aver descritto da par suo la valle della Toce, lo Stoppani prosegue :
— Clio cosa biancheggia d'un tratto là in fondo? È la cascala_____ La cascata
della Toce, la più bella, la più poderosa fra lo cascate delle Alpi. Ho ammirato anch'io quelle tanto celebri della Svizzera, il Giesbach, il Rtkhenbuch, lo Slembaci ma esse si fanno piccine a fronte di questo salto meraviglioso.
La scena ha qualche cosa di solenne ! Un immenso anfiteatro di rupi nere si spiega davanti all'attonito sguardo. Le pareti ignudo di granito nero ond'è formato, sparse di vaste chiazze di gialliccio e di bianco, sono sormontate a destra ed a sinistra da due montagne, ignudo ugualmente e nere, ma rotte, irte e dentate.
L'arena di quell'anfiteatro, coperta di un gran tappeto verde, è sparsa di migliaia di inassi, di rupi prismatiche, a spigoli vivi, strappate dai soco'i allo montagne d'intorno, e buttate a giacere alla rinfusa.
Il circo di fronte presenla, in coincidenza colla cascata, quasi lina specie di grande scollatura, per cui l'occhio s'inoltra liberamente verso lo sfondo della valle. Ove quello sfondo si apre, una serie di rupi a dorso di montone s'avanza per gradi sulla strada della valle, a modo di scena, e si arresta a breve distanza alla sinistra.
Qui un'altra rupe, ugualmente arrotondata, le fa riscontro.