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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I l (i Parte Prima — Alta Italia
   della ditta Sartorio Michele, data da tempo antico e fu sempre rinomata per la bontà e finezza dei suoi prodotti, ferri da taglio, utensili d'agricoltura, ecc. Ebbe maggiore sviluppo quando vi si fabbricavano armi bianche da guerra: ora conta una sessantina d'operai. Dista due chilometri dal centro del paese verso Mongrando e presso il torrente Ingagna. Teatrino della Società filodrammatica; pascoli, castagne, meliga, uva e bestiame.
   Cenni storici. — Fu signoria degli Avogadro di Cerrione e ne furono investiti, con titolo di contea, i Riccardi di Biella, di cui uno, il conte Felice, fu primo maggiordomo di Corte e suo figlio, Alessandro Ottaviano, vescovo di Savona.
   Culi, elett. Novara II (niella) — Dioc. Biella — P5 ivi, T. a Graffia.
   Occhieppo Superiore (1807 ab.). — Sulla sponda sinistra dell'Elva ed alle ultime falde del monte Mucrone sul dolce pendio di un'amena e ben coltivata collina. Nella chiesa antica, ma restaurata nel 18G7, veggonsi affreschi del Morgari ed alcuni quadri non ispregievoìi. Serve da campanile una bella torre del distrutto castello. Fra gli edifizi meritano una special menzione il palazzo Mossa, con buona prospettiva di Fabrizio Gallìari, e le ville Negri, Pozzo e Vigna. Comincia ad essere frequentato dai villeggianti e vi possono alloggiare signorilmente parecchie famiglie. E paese molto industre e vi si contano fabbriche di cotone, di panni e di maglierie. Le vie ampie e la felice situazione ne rendono il clima molto salubre. Uva, fieno, cereali e frutta.
   Cenni storici. — È mollo antico e si resse a Comune con statuti proprii.
   Uomini illustri. — Vi nacque fra gli altri Carlo Bernardo Mosca, il quale diede il disegno del magnifico ponte (che ora porta il suo nome) sulla Dora Riparia in Torino. Fu allievo della Scuola politecnica di Parigi (1810), ingegnere capo della provincia di Torino (1818), ispettore del genio civile (1838) e senatore del regno. Morì in Torino il 13 luglio 1807.
   Coli, elett. Novara II (Biella) — Dioc. Biella — P2 T.
   Pollone (2203 ab.). — Alle falde del monte Mucrone, bagnato dal torrente Oremo. È un bel paese dalle case eleganti ed assai frequentato dai villeggianti per la sua amenissima ed eccezionale posizione esposta a mezzodì e riparala dai venti boreali Basti dire che nelle ville tengonsi lutto l'anno in piena terra non poche piante dei climi caldi, riè hanno bisogno di alcun riparo nella invernale stagione. Le varie borgate che compongono il Comune trovali vicine l'una all'altra e sono ni generalo di simpatico aspetto.
   Fra le molte ville sono degne di menzione le seguenti : la villa Sacerdotti ; quella del generale Piacenza (presso la strada che viene da Biella) ; e le ville Ametis, dell'ing. Agostino Delleani, del cav. Piacenza; vicino alla chiosa la villa Ricci che vanta due fenomenali magnolie alte circa 23 metri; la villa Vigliani sopra la chiesa. Graziose sono pure le palazzine del Municipio, delle Scuole e dell'Asilo.
   Vasto ed interessante è il panorama dalla piazzetta della chiesa parrocchiale. Nella chiesa della Trinità si ammira un grandioso altare in legno. La popolazione è quasi tutta dedita all'industria della lana introdottavi nel 1776 dalla famiglia Piacenza. 11 rinomalo lanificio che occupa più di f>00 operai, trovasi ai piedi del bric Burchia, rimboschito per cura della predetta famiglia. Nel modesto camposanto di questo paese vedesi un bel monumento eretto dall'ing. Delleani alla memoria di suo padre cav. Vincenzo. È opera lodata dello scultore Cesare Red uzzi : su un piedestallo di granito siede l'angelo del dolore, in marmo, che tiene un medaglione in bronzo coll'effigie del defunto. Congregazione di carità; cave di serpentino.
   Cenni storici. — Quantunque anlico, scarsissime sono le notizie storiche di Pollone. Solo si sa che Guala 11 degli Avogadro di Collobiano vi aveva diritto alla