\ \ 0 Parte I'rima — Alta Italia
altre vie minori tutte rettilinee e selciate. In mozzo all'abitato sorge la parrocchiale di San Giovanni Battista, di buona architettura, vasta, a tre navate, con facciata a porticato, di colonne granitiche e un campanile in pietra di altezza sorprendente. Fu costruita verso il 1700 in surrogazione dell'antica parrocchiale di San Martino, di bella architettura anch'essa, del 1225, fuori del paese e stilla strada che tende a Boriiate. Sopra una rocca isolata s'innalza un terzo tempio, il Santuario di S. Euseo, nativo di Serravalle e suo patrono. Opera pia Spirito, Società operaia floridissima.
Quasi m mezzo al paese siede il castello, proprietà della famiglia Avondo che lo restaurò e vi conserva oggetti d'arte e di archeologia; nè voglionsi dimenticare il palazzo con giardino all'inglese e l'elegante palazzina degli stessi signori Avondo.
Ma l'importanza vera di Serravalle Sesia deriva dalla celebre Cartiera Italiana, una delle principali d'Italia non solo, ma d'Europa, segnatamente per la sua specialità di carte-valori e che merita perciò una descrizione particolare. Quando, nel 1561, il conte Salomone prese possesso di Serravalle, vi impiantò una folla. Nel 1787 un tal Pietro Avondo l'affittò dagli eredi Salomone, poscia nel 1800 l'acquistò addirittura in un col castello, i molini e le ragioni d'acqua, il tutto per lire 60,000. Nelle mani dell'attiva ed intelligente famiglia Avondo la cartiera prosperò, sicché nel 1835 vi si introdusse la prima macchina continua, a cui se ne aggiunse una seconda nel 1844 e una terza nel 1859. Nel 1874 la fabbrica passò ad una Società anonima costituitasi con un capitale di 4,400,000 lire, assumendo il titolo che ha tuttora.
Il vasto edificio della Cartiera cinge a sud-ovest e a sud-est l'abitato di Serravalle, cosicché dalla via principale rimane diviso in due parti Due binari si diramano dal tramway per internarsi nelle parti dello Stabilimento. Ingegnosa è la distribuzione delle varie operazioni che vi si compiono; giorno e notte non cessa mai J lavoro, anche quando ha luogo lo spurgo del canale, che allora entra ili azione un motore a vapore della forza di 350 cavalli. Di notle vi è illuminazione a luce elettrica. Gli operai, tra uomini, donne e ragazzi, sono circa 1200, ed anche più in qualche occasione ; lavorano divisi ili due squadre che si dàrino lo scambio ogni 12 ore. La produzione nel 1889 fu di 7 milioni di chilogrammi di carta d'ogni qualità, dalle carie-valori alla carta d'imballaggio. In attività sono ora G lavatoi, 44sfilatoi, 16sbianchilo!, 54 cilindri raffinatori, 8 mescolatori, 7 macchine continue e 2 macchine a tamburo dette mano-macchine.
Il canale, che porta 6000 litri d'acqua al secondo, è derivato dalla Sesia sotto Aranco, ossia a 3500 inetri dalla cartiera. Dapprima percorre 354 inetti in una gallerìa scavata nella roccia porfinca, valica poscia la Sessera per mezzo di un grandioso ponte-canale obliquo a sei arcate, prosegue per un acquedotto lungo 559 metri, costruito sul cono di deiezione della Sessera; nel rimanente è parte in trincea, parte in rilevato e sempre rivestito di solida muratura. La Cartiera ha anche una tipografia, una litografia e una fabbrica di buste e carte da giuoco.
Il maggior prodotto del suolo è il vino che vi si fa in abbondanza, assai buono, e i predetti signori Avondo ne fabbricano una qualità delta Brochelio clic Ira un tipo prossimo al vino di Bordeaux.
Cenni storici. — Fu fondato nel 1255, distrutto nelle guerre fra Ludovico duca dì Savoia e Francesco Sforza duca di Milano: ma conchiusa la pace, il duca di Savoia diede licenza ai terrazzani di rialzare le mura e le fortificazioni del borgo, concedendo loro molti privilegi ; per la qua! cosa, dal 1460 al 1470, fu fabbricato il castello nel punto più eminente dell'abitato e mimilo di cinque torri con fossi profondi. Nel 1556 fu smantellato dagli Spagnuolì, i quali nel 1617 lo guastarono di bel nuovo rovinandone il sontuoso palazzo e il superbo giardino. I conti Salomone feudatari lo restaurarono in parte e lo cederono poi nel 1800 agli Avondo come più sopra è detto.