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Parte I'rima — Alta Italia
por scatole e legatorie. Si sta ora (1S91) impiantando un grandioso Stabilimento di pannilana per cura della Società anonima del Lanificio italiano. Il geologo troverà nei dintorni delle varietà di roccie poi-liriche e calcari, le quali limitano un piccolo bacino pliocenico a strati fossiliferi.
Cenni storici. — Secondo una pietosa leggenda locale sull'area di Crcvacuore stendevasi anticamente un lago che una bellissima principessa fece prosciugare per ritirarne l'unico suo figlio annegatovi, d'onde il nome di Crevecoeur o Crepacuore. Ma il nome è celtico e comune ad altri luoghi. Era luogo importantissimo al tempo dei Carolingi, dai quali venne infeudato alla chiesa di Vercelli, Passò in seguito a un castellano di nome Brunnasio: quindi fu soggetto al principato di Masserano. Salito al vescovato di Vercelli, verso la fine del secolo XIV, un Fiesclii genovese ottenne dal papa Bonifacio IX di poter cedere il feudo di Crcvacuore in perpetuità al proprio fratello Antonio, con titolo di marchesato. Tennero i Fieschi di Genova questo con altri possessi nella regione vercellese fino alla seconda metà del secolo XVI, in cui Crcvacuore passò sotlo il dominio del duca Emanuele Filiberto che v'infeudò Filippo d'Este marchese di San Martino. Durante la guerra per la successione del Monferrato, avendo i Fieschi introdotto truppe spagnuole in Creva-cuore, questo fu assalito e preso nel 1017 dai soldati di Carlo Emanuele I i quali misero a sacco 11011 solo il borgo, ma anche il territorio ed il castello. Questo fu poi interamente distrutto per sedizione popolare nel 1G57, e fu in tale occasione che andarono perduti parecchi oggetti preziosi e di gran pregio storico, fra cui l'anello,
10 scettro e la corona di Arduino re d'Italia, stati colà pollati dall'abbazia di San Benigno in Fruttuaria dal cardinale Bonifacio Ferrerò quando, in cambio di questa, riebbe Crcvacuore. 1 Fieschi ed i Ferrerò vi tennero zecca per lungo tempo.
11 31 agosto 1G38, cioè durante la guerra civile in Piemonte, avvenne nei dintorni di Crevacuore una disfida fra 30 Francesi e 30 Italiani, nella quale, come a Barletta, i nostri riuscirono vincitori.
Uomini illustri. — Vi nacquero, fra gli altri, un Robaldo versato in politica, un Bertolio de Crepacorio, oratore insigne e scrittore, traduttore di Sallustio, un Velati, scrittore sacro ed un Contempi, professore di filosofia e di medicina che lasciò vari trattati in latino.
Coli, elett. Novara II (Biella) — Uioc. Biella — P2 T.
Ailoche (820 ab.). — Giace alle falde del monte Giumeula, addossato al Barone, donde scende il torrente Bodro ed ai confini del suo territorio incomincia la catena delle Alpi inferiori. Per la sua posizione alquanto elevata godesi di una discreta vista sulla valle, specialmente verso lo sbocco che pare come chiuso dalla massa del monte Foriera (ni. 800), rinomato per le sue grotte e le sue cave di pietra da calce. Nel territorio del Comune furono un tempo esercite due miniere di ferro: una nella regione detta Sasso del ferro presso la borgata Gionchio, sulla strada da Crevacuore a Postua; l'altra sulla montagna Giumeula poco lungi dal monte Barone. Si trovano filoni di nichelio che prometterebbero, se si coltivassero, molti prodotti. Sopra Ailoche, a mezz'ora di distanza, sorge il piccolo Santuario della Madonna della Bruvarola (in. G89), del quale si celebra la festa nell'ultinia domenica ili agosto. Pannificio e cartiera.
Uomini illustri. — Diede i natali all'abate Giovanni Bissaiga che, verso la fine del 1600, fu segretario e interprete linguistico di papa Alessandro Vili e al beato Giacobino Canepaccio, morto in Vercelli nel 1508,
Coli, elett. Novara II (Biella) — Dioc. Biella — P3 T. a Crevacuore.
Bornate (351 ab.). — Cornunello situalo presso il confluente della Sessera con la Sesia e di fronte al monte Fonerà che domina lo sbocco della valle dello Strona di