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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte I'rima — Alta Italia
   poi celebre nei famosi parchi ili Versaglia e Saint-Gloud. Esiste nel castello un ricchissimo archivio epistolare e, poco discosto, è un fitto bosco d'alberi annosi.
   Cenni storici. — Le prime memorie storiche di Gaglianico risalgono al 1152, nel qual anno Federico I donava ad Uguccione, vescovo di Vercelli. Biella col suo territorio, Gaglianico e Ponderano. 11 castello fu fondato nel 1449 da Carlo d'Ani-boise, gran mastro di Francia, come risultò da un'epigrafe sotto l'atrio di esso castello. Passò quindi in possesso degli Spina, degli Scaglia, dei Bertodano, dei Ferrerò Fieschi, principi di Masserano, e, per via di donne, al marchese Edmondo Raphélis de Saint-Sauveur, clic ne esportò i ricchi mobili con le tappezzerie; fu quindi messo in vendita e comprato nel 1882 dal signor G. Menabrea che tuttora lo possiede.
   Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Biella — P1 T. a Biella.
   Massazza (490 ab.). — Piccolo gruppo di vecchie case rurali, giace alle falde dell'estremo lembo meridionale di quel vastissimo terrazzo d'erosione compreso a guisa di isola fra l'antico e l'attuale alveo del torrente Cervo. Degno di visita è il castello situato in alto. Però è antico solo in parte, cioè il lato dell'entrata e quello che domina verso mezzodì la strada di Benna. Appena entrali nel cortile vedesi a sinistra una bellissima finestra con ornati in cotto. Nell'oratorio è un bell'affresco del quattrocento rappresentante un giovane guerriero. Nella chiesa parrocchiale dell'Assunta di moderna costruzione si osserva una lapide del MDCX, la cui iscrizione spiega come la nobile famiglia degli Avogadro (signori, tra le molte terre, anche di Massazza) ebbe il titolo di avvocati della Chiesa da Carlo Magno. L'aitar maggiore e l'icona sono un dono di detta famiglia, in fama di assai benefica.
   Cenni storici. — Appartenne alla chiesa di Vercelli e fu eretto in contado a favore degli Avogadro della Motta che ebbero chiari personaggi,
   Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Biella — P2 T, a Candela.
   Mottalciata (1612 ab.). — In giacitura analoga a quella di Massazza: il borgo al basso e sull'alto del medesimo terrazzo d'erosione le rovine del castello dell'antica e nobil famiglia degli Alciati. Queste rovine consistono in un alto e lungo muro di solida struttura che par si regga per un miracolo di equilibrio, e in una vecchia casa. Verso nord si apre nelle fondamenta l'angusta imboccatura di un sotterraneo che inoltrasi per circa 20 metri ed è poi ostruito da rottami; la chiamano la tana della volpe.. Dall'altura del castello scorgesi, poco lungi, il corso del Cervo con a sinistra il villaggio di Castelletto Cervo. Tre parrocchie, tutte moderne e d'ordine composilo: di San Vincenzo, di Santa Maria e di San Silvestro. Frumento, meliga, vino; fabbriche di laterìzi, molini.
   Cenni storici. — Fu feudo degli Alciati e poi contado degli Avogadro di Villanova. Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc, Biella — P2 T. a Candela.
   Saiidìgliano (1341 ab,), — Parte in piano e parte in colle a mezzodì di Candelo. L'antica parrocchiale dell'Assunta rovinò per vetustà e fu riedificata da non molti anni su grazioso disegno ispirato all'architettura del Rinascimento. Nella chiesa della Confraternita è da vedere un'Assunta del Lanino. Sono tuttora in piedi le mura e le torri di due castelli denominati la Rocchetta e il Torrione già dei Fieschi Ferrerò di Masserano, quindi dei Sandigliano, oriundi di Vercelli, e dei Vialardi, oriundi del luogo. Congregazione di carità. Fabbrica di concimi chimici.
   Cenni storici. — I due suddetti castelli o fortilizi furono espugnati sul principio del secolo XV durante la guerra fra i duchi di Savoia e i Visconti di Milano. Per la resistenza fatta in quell'assedio, i Sandiglianesi e i Vialardi ebbero i beni confiscati dai Visconti e restituiti poi da Amedeo Vili,