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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte I'rima — Alta Italia
   a prò dell'istruzione elementare. Nel medesimo edificio è una Scuola professionale fondata nel 1803 per formare, collo studio del disegno, della geometria e della topografia, abili artigiani, assistenti ed intraprenditori di lavori, costruttori in genere, essendoché i giovani del paese si dedichino generalmente ai mestieri dello scalpellino e del muratore. Per una bellissima strada, in gran parte lungo folti boschi di annosi faggi, fatta costruire a proprie spese dall'avv. Federico Iìosazza, si sale dal ponte Goncresio all'Ospizio e Santuario di San Giovanni (fig. 32), di cui diamo una breve descrizione.
   L'origine di questo Santuario è ignota; la tradizione vuole però che il simulacro del Santo sia stato ivi trasportato già fin dai tempi di Sant'Eusebio. Dapprima lo si venerava in una grotta naturale, che venne poi convertila in cappella quando nel 1G05 si costrussc la chiesa e l'attigua canonica. A queste due costruzioni tennero dietro, nella prima metà del secolo XVI, la casa con porticato attualmente occupata dalla trattoria, e, nel 1800, l'ala a levante, ora ad uso di collegio-convitto la quale fu fatta edificare dal Parella marchese di Andorno, che nei giorni del suo infortunio cercò fra queste balze un sicuro rifugio.
   Sul principio del secolo XVIII più non bastando la vecchia chiesa al numero sempre crescente degli accorrenti, la si dovette ingrandire su disegno del predetto Cucchi, alzandone nell'istesso tempo la facciata di tutta quella parte che sta sopra il frontone. Nel 1720 fu sistemato l'ampio piazzale da cui scopro usi agevolmente le amene pianure del vercellese, sorretto da un alto murazzo e con in mezzo una fontana di granito, la cui acqua fresca fu derivata dal monte Tovo. Finalmente, l'S maggio del 17GG Pietro Rosazza poneva la prima pietra dell'ala che sorge fra la chiesa e la casa dei portici.
   Per aggiungere importanza ed utilità pratica al Santuario, G. B. Acati da San Paolo Cervo gli legava, nel 1713, circa 14,000 lire per istituire una scuola pei fanciulli, la quale, mercè le offerte dei valligiani e il concorso dei quattro Comuni della valle superiore d'Andorno, è ora un fiorente Collegio-convitto, saluberrimo, con una settantina circa di allievi, e con un osservatorio meteorologico.
   L'Ospizio ha tre piani con una quarantina di camere quasi tutte a due letti; e dà ricovero gratuito, ordinariamente per otto giorni, ricevendo però oblazioni per l'Opera pia. A pochi passi dall'Ospizio è una palazzina in cui si affittano camere mobiliate.
   La chiesa ha una facciata d'ordine dorico a paramento di sìenite, eccetto i capitelli, e le basi delle paraste, la statua del santo e la fascia che sovrastanno alla porta, le quali parti sono di marmo bianco del Mazzucco.
   Appena entrati in chiesa si trova a destra la grotta scavata nella roccia friabile ed ora ridotta a cappella, ove si venera l'antico simulacro di S. Giovanni Batlista, statua in legno scolpita, secondo alcuni, sullo scorcio del 1500, secondo altri, antichissima. L'ingresso vi si ha da due porte con cancellata in ferro di discreto lavoro. L'interno è, come al solito, tappezzato di cuori d'oro e d'argento e di quadretti votivi. Le pareli e la cupola della chiesa furono dipinte con buone prospettive dai fratelli del celebre Bernardino Galliari di Andorno. Di questo sommo pittore sono due dei quattro evangelisti della cupola e la pala dell'aitar maggiore rappresentante la nascita di S. Giovanni Batlista; quadro non finito, perchè forse ultimo lavoro del pittore andornino, ma che, quantunque intrapreso in tarda età, pure mostra nel concetto la grandiosità dell'ingegno di quest'artista.
   Nel secondo altare a sinistra è collocato un dipinto di soggetto biblico eseguito dal Cucchi, di cui è pure un altro quadro nella sacrestia, rappresentante lo Sposalizio mistico di S. Caterina, col ritratto del pittore m abito bianco da confratello.
   Cenni storici. —¦ Carnpiglia Cervo fu un feudo dei Mocchia di Cuneo.
   Coli, elett. Novara li (Biella) — Dioc. Biella — P2 T.