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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   .MA!\TUMI«TI E COMUNI DEL CmCONIlARIO DI lìlbXLA
   appartenenti al distretto militare ti vercelli
   Mandamento di BIELLA (comprende fi Comuni, con una popolazione resiliente di 27.323 abitanti al 31 dicembre 1881).
   Biella (1 l,GG2 abitanti presenti nel centro e 14,811- abitanti residenti nel Comune al 31 dicembre 1881). — Siede sulla sponda destra del Cervo affluente della Sesia, al suo sbocco nella pianura a 450 metri sul livello del mare e, come abbiam visto di Mondovì, dividesi in parte alta e in parte bassa formando due centri popolosi. Biella-Pianò e Biella-Piazzo, ciascuno con fisionomia propria e collegati ora da una ferrovia funicolare.
   Biella-Piano — leggesi nell'ottima Guida nel Mettesse dei signori Pertusi e Ratti, di cui spesso ci gioveremo nella descrizione del circondario — ha un carattere moderno di città attiva, comoda, piuttosto regolare, e tuttodì in via di trasformazione. La si può dire la sede degli affari, il centro del movimento, affluendovi quasi tutti i prodotti sì naturali che manufatti del circondario. Ivi sono gli uffizi e le istituzioni di ogni genere, i primari edifizi di pubblica utilità e di pubblico ritrovo, nonché i palazzi più modernamente eleganti: ivi le varie industrie della città e i recapiti di quelle altre sparse per tutto il biellese e il punto di partenza di tutte le vetture pei dintorni. Nò tutto ciò toglie che sianvi altresì cose importanti a visitarsi per l'artista e per l'archeologo.
   Biella-Piazzo, ossia la parte alta, è quella che più si manifesta da lungi improntando la scena d'una nota spiccata per l'addossarsi di case foiti, palazzi e ville, torri e giardini pensili, sì che la mente v'intravede un soggiorno quieto ov'è dato godere il sorriso clella natura e riposar l'animo in una vita meno agitata. Lassù poi trovansi più numerosi che al basso avanzi notevoli di età trascorse, essendosi sentito meno il bisogno di trasformare l'aspetto e la pianta della città.
   Sotto il punto di vista generale è da notarsi che Biella, per l'estensione dell'abitato e per Pagglomerarnento della popolazione, è una delle città più vaste e popolate fra quante ingemmavano la splendida corona subalpina, non comprese però quelle della pianura.
   Diamo ora una rapida corsa nelle due Bielle incominciando da Biella-Piano.
   Uscendo dalla Stazione si para innanzi il bel giardino pubblico col recente monumento ad Alfonso La ma nuora (fig. 27), alto quasi 8 metri, con basamento di granilo e due bassorilievi in bronzo, uno dei tanti capolavori del Tabacchi.
   A destra e a sinistra di chi è rivolto al giardino prolungansi le strade di circonvallazione, la prima delle quali piglia nome dai Lamarmora e la seconda si raccorda colla strada provinciale ad Ivrea.
   Attraversato il giardino si arriva a destra a Porta Torino, vale a dire all'imbocco di via Umberto /, la quale, sebbene tortuosa, è l'arteria principale della città come quella che è la più lunga, lapin frequentata e la più ricca di negozi di ogni genere e dei più eleganti. La prima via che si schiude a sinistra è quella del Vescovado, dal palazzo vescovile, e dove prende il nome di via Arnitlfo sorge il palazzo della Sotto-Prefettura finche si arriva al corso Quintino Sella. I)a codesta parte stendesi il sobborgo di Vernato donde si esce verso Occhieppo o per salire al Piazzo.
   In mezzo alla via che si apre fra la chiesa della Trinità e il moderno elegante palazzo a portici dell'Ospizio d'Oropa, trovasi il monumento più antico di Biella, il Battistero, e, dietro ad esso, il Duomo e a destra il palazzo Municipale (fig. 25).