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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   (ili
   l'arto l'rimn]— Alta Italia
   Al presente non vi sono miniere in attività, dove si eccettui qualche tentativo di esplorazione; anticamente però si estraeva rame e piombo in parecchi luoghi della vai d'Andorno. Presso il monte Barone di vai Sessera sono due giacimenti di pir-rotina nicheUfem già stati esplorali ed anche coltivati ma in piccole proporzioni.
   Alle falde della Serra la regione della Bessa fu sol lo i Romani un gran campo di lavatura delle alluvioni aurifere trasportate dall'Elva, dalla Viona, ecc. Codesta lavatura è sempre esercitata ma con intermittenza e da poche persone soltanto. Anche il Cervo e I'Oropa menano pagliuzze d'oro.
   Sorgenti minerali. — Ne spiccia una sulfurea presso Zubiena, un'altra magnesiaca presso il Santuario di Graglia, una terza ferruginosa presso Mass®ano e parecchie altre di minore importanza. Ne* toccheremo a loro luogo.
   Industrie. — 11 circondario biellese, vario di aspetto nella sua breve cerchia, presenta pure svariata attitudine della popolazione al lavoro : onde noi vi vediamo fiorire l'industria laniera, i cotonifici, la maglieria, le cartiere, la tessitura del lino, le fabbriche di cappelli, le fabbriche di mobilio, quelle di stoviglie, ed anche alcune officine dove si lavora il ferro.
   Quasi tutte queste industrie sono antiche: ne sono prova i saggi statuti, messi alcuni anni or sono in evidenza da Quintino Sella, i quali ressero fin dal tredicesimo secolo le corporazioni degli artieri, fra i quali distinguevansi i lanaiuoli, i tessitori, i fabbri-ferrai, i legnaiuoli, gli agricoltori, i sarti, i calzolai.
   Industrialanìem. — E, si può dire, la più antica e la più importante. Verso il 1000 era già di una certa considerazione. Ili quei tempi era industria casalinga, e si esercitava essenzialmente in quei centri ove si allevavano i greggi. La lana fu lavorata dai frati nei loro conventi, che, dicesi, erano assai numerosi nel biellese. Causa determinante del sorgere e mantenersi della lavorazione della lana fu certamente l'abbondanza della materia prima, che veniva provvista dai numerosi greggi ovini, diligentemente coltivati specialmente nei monti di Tri vero e Portula e nella vai Sessera. Oramai l'allevamento di tali greggi è diventato insignificante, e l'ultimo gregge ragguardevole fu quello già appartenente al senatore G. B. Sella. Ma se venne meno la materia prima, che ne aveva promosso lo stabilirsi e la conservazione, l'industria laniera trovò altri fattori che la salvarono nel biellese, e la fecero fiorire, e cioè, l'introduzione delle macchine lavoratrici importate da Pietro Sella verso il 1816, l'esistenza di corsi di acqua perenni e sufficienti a produrre forza motrice utilizzabile, l'antichità stessa dell'industria che aveva creata una maestranza, aveva già operato l'ammortamento degli stabili ed accumulati i fondi necessairi per operare la rivoluzione della lavorazione meccanica. Attualmente l'industria laniera nel biellese conta, tra grandi e piccoli stabilimenti, circa 130 opifici, i quali si può calcolare abbiano complessivamente una produzione annua di circa 40 milioni di lire.
   Cotonifici. — Nel circondario biellese non vi sono filature di cotone, ma solamente tessiture: la prima e più importante è quella dei fratelli Poma, ora incorporata nel Cotonificio Italiano: ha colossali stabilimenti in Miagliano, Occhieppo Inferiore e Biella.
   MaglieriaWk Limitata fino a pochi anni sono ad alcuni minori opifici in Petti-nengo e Occhieppo, conta ora un grandioso stabilimento in Biella aperto nel 1883 dalla ditta Boglietli e Guglielniinetti.