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Valli e fiumi. — Come già dicemmo, il biellese comprende quasi tutta la parie occidentale del bacino della Sesia, la quale si può alla sua volta scomporre in due sotto-bacini principali della Sessera e del Cervo.
Scaturisce la Sessera da tre laghetti in un avvallamento fra la Punta del Crovile e il monte Bo. Essa scorre per una lunga valle a zig-zag oltre ogni credere ini crossante per il geologo, ma singolarmente stretta, ma terribilmente selvaggia nella sua parte superiore, ove è abitata solo in pochi mesi estivi dai guardiani di molte mandre di vacche e di capre. Queste ultime sono però troppe, più che non convenga al rimboscamento di quelle montagne intieramente comunali, le cui secolari foreste vennero del tutto atterrate a ricordanza di persone ancora viventi. Egli è soltanto a Coggiola, che le falde dei monti si scostano di alquanto e la valle comincia ad essere abitata e perennemente coltivata, come pure si comincia a trarre partito della forza motrice delle sue acque in parecchi lanifici. La Sessera, dopo aver bagnato i territorii di Coggiola, Pray, Pianceri e C.revacuore, si versa nella Sesia; i suoi principali affluenti sono: a sinistra la Dolca e la Strana di Postila, il Ponsone a destra.
Il Cervo sgorga dal lago della Vecchia; accoglie, lungo il suo corso a sinistra, la Strotta di Cassato, VOstala e la l'oitsenda; a destra, VOropa e l'Elva, ingrossato dal Y'Qretmkt dalla Viona e dall'Ollóbia e scaricasi poi nella Sesia presso Caresann-Blot superiormente a Vercelli. La valle del Cervo e le valli sue confluenti sono amene, ubertose e popolate: anche in esse le acque danno forza motrice a numerosi opifici.
Il biellese si può considerare suddiviso in otto valli, che prendono il nome dai varii torrenti o fiumi e che si succedono da nord-est a sud-ovest nell'ordine seguente: della Strana di Postila, della Sessera, della Hoasenda, dell'0stola, della Strana di Cossato, del Cervo, dell'Orafa e dell'Mco.
Laghi, — 11 circondario comprende il lago di Viverone o d'Azeglio, il più ampio del Piemonte dopo il lago Maggiore e quello d'Orta (appartenente in piccola parte al circondario d'Ivrea, e di cui abbiamo già trattato); di Beri igri ano sulla Serra, a nord-est di Viverone; del Mucrone, alle fonti del torrente Oropa; della Vecchia, alle scaturigini del Cervo, e i tre laghi da cui defluisce la Sessera. Nelle insenature dei monti trovansi frequenti altri laghetti, semplici specchi d'acqua cristallina.
Prodotti. — Per questi convien dividere il biellese in tre zone : l'alta, la media e la bassa.
L'alto biellese, ricco di boschi, di castagneti e di pascoli, produce in discreta quantità ottimo latte e burro, castagne, noci, canapa e legumi.
La parte media va rinomata pei suoi vini scelti e da pasto fra i più squisiti e delicati del Piemonte. Le qualità più pregiate sono quelle di Ronco, Valdengo, Qua-regna, Lessona, Motta, Salussola e il Claretto di Cavaglià.
La parte bassa suddividesi in due : una sterile detta la Baraggia, che stendesi dalle adiacenze di Salussola, quasi sempre ininterrotta, fin presso Gattinara a traverso tutta la pianura biellese, Pallia assai fertile di riso, grano, meliga e fieno.
Cave e miniere. — Fra le prime occupano il primo posto quelle di Sieri ite nella valle del Cervo, nel luogo detto La Babna e sopra Rosazza, coltivate da qualche secolo e assai produttive. Ricavasi ottimo pietrisco serpentinoso al Favaro, calce a Boasio, a Sostegno e a Crevacuore in vai Sessera, granito rosso e sarizzo bigio sopra Masserano, ottima argilla a Ronco, Ternengo e in varie altre parti.
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