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Parte Prima — Alta Italia
ottenne l'estrazione nel 1487 dal nipote regnante. Questi luoghi vanno non di rado soggetti a rovinosi straripamenti della Sesia. Il suolo è assai produttivo, specialmente per viti, da cui si traggono ottimi vini che non temono il confronto coi più rinomati.
Romagnano Sesia (3292 ab.). — Alle falde della collina omonima, riparato dai venti boreali da alcune montagne che sorgono sopra Grignasco. Sta a maestrale di Novara, alla sinistra della Sesia e a 30 chilometri da Novara, E intersecato per lungo e per largo da due strade provinciali, che nell'incrociarsi formano la grande piazza centrale. L'antica parrocchiale era una chiesa annessa ad un convento di Cappuccini sopra un colle ameno, convento acquistato dal conte Caccia di Romen-tino, che lo convertì in magnifica villa su disegno dell'architetto Alessandro Anto-nelli. La nuova moderna parrocchiale, quasi nel centro del paese, è a tre navate. Vasta e bene architettata la chiesa della Madonna del Popolo, in cui si venera il corpo di S. Eusebio. Oltre la chiesa del suddetto convento dei Cappuccini, ricostruita quasi per intiero nel 1845, evvi ancora quella sussidiaria della Madonna del Rosario, con dipinti di Tarquinio Crasso. Ospedale, Istituto Santo Spirito, Collegio Gurioni e lascito Bianchi. Poco lungi dal paese e in bella situazione eleganti case campestri, fra cui notevoli il Romitorio, la Bell'Aria, il Chioso e villa Amalia. In vetta al monte San Lorenzo, varcata la Sesia, avanzi di una rocca costruita, secondo la tradizione locale, da Fra Dolcino, Sulla collina e sulle alture circostanti sorgevano inoltre vari altri castelli, dei quali non rimangono che i ruderi. Vini eccellenti non meno di quelli di Ghenime, Sizzano e Fara e in grande abbondanza; cereali, gelsi e qualche risaia; estrazione di brugo per concime. Cave di porfido rosso con feldspato in decomposizione in un masso vicino all'abitato. L'industria a Romagnano conta filande e tessitorie di cotone a vapore dei Bollati e C., tintorie degli stessi, fabbriche eli liquori e d'acque gassose, distillerie d'acquavite, fabbriche di cappelli, cartiera Vonwiller e C., ecc.
Cenni storici. — Fu già ben fortificato, con due torri e ponti levatoi. E uno dei castelli che, durante i primordi del regno longobardo, rimasero ai Romano-Greci. L'imperatore Carlo il Grosso lo donò, nell'anno 882, alla Chiesa di Vercelli. Inseguito fu tra le donazioni fatte nel 1040 da Olderico, figlio del marchese Vidone e dalla consorte Giidita, al monastero di San Silano di Romagnano, Nel secolo XV vi si insediò per la prima volta un podestà nella persona di Gazzellino de Luniellis, nativo di Chivasso. Nel 1447, dopo la morte di Filippo Maria Visconti, fu assediato, preso e totalmente distrutto da Francesco Sforza dopo un'eroica difesa. Fu teatro di fiera battaglia fra le truppe di Carlo V e quelle di Francesco I, colla sconfitta di queste ultime. Fu signoreggiato per lungo tempo dalla famiglia marchionale dei Romagnano e, verso la fine del secolo XVI, dai Borromeo. L'ebbero quindi i duchi Serbelloni di Milano, i quali lo tennero fino all'abolizione dei feudi per Carlo Emanuele IV.
Uomini illustri. — Romagnano si onora di parecchie cospicue famiglie, le quali vi ebbero origine o vi presero dimora e diedero uomini che si resero illustri nei vari rami dello scibile; tali furono le famiglie Tornielli, Romagnano, Capra, Musesto, Colombo, Trincherio, Comolli, ecc. Scendendo ai particolari citeremo il canonico, letterato e poeta Ettore Colombo, il poeta Carlo Bianco, il letterato Gaspare Bollino; P. Dongiovanni, chirurgo; Anselmo Prato, dotto medico; G. B. Zoppa dei Minori Osservanti, morto in odore di santità ; Saverio Bianchi, letterato, e i pittori Tarquinio Grosso, Filippino Ragni, o De Rannio, L. S. Lenta e Bartolomeo Tettoni. Di Romagnano e di tutta la Valsesia scrisse l'esimio Carlo Dionisotti.
Coli, elett. Novara I — Dioc. Novara — P2 T. e Str. ferr. Novara-Varallo.
Tramvia per Aranco, Borgosesia e Vercelli.