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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   chiese, fra cui la parrocchiale dell'Assunta. Bei fabbricati, vie lastricate di marmo, ampia piazza con porticati ai tre lati e due ordini d'ippocastani verso il lago e in faccia alla suddescritta ìsola di San Giulio. Fra le case voglionsi ricordare quelle Gemelli e Fortis ai due lati della parrocchiale, quelle in riva al lago, abbellite da piccoli e vaghi giardini, e la deliziosa villa Natta all'ingresso meridionale del borgo. Fra questo e la borgata d'Imola altre due bellissime ville ìn riva al lago, Nella e Stallo, ed altre ancora in fondo al borgo, verso nord, fra cui le ville Durio e Feogallini, con darsena propria.
   Oria ha parecchie Opere pie, un Ospedale, un Monte dì pietà, una fabbrica di candele, ecc.
   Ma l'ornamento principale d'Orta è il Sacro Monte (fig. 23), fatto ad imitazione di quello di Varallo (di cui avremo a trattare più avanti) un secolo più tardi, vale a dire nel 1590. Il Sacro Monte conta 22 cappelle, alcuni oratorii e la chiesa in vetta con il soppresso convento dei Minori Riformati di San Francesco, posseduto ìn seguito dai fratelli Galdara-Monti. Di varia e squisita architettura son le cappelle, con statue in terracotta e sfondi dipinti a fresco dei migliori artisti di quel secolo, rappresentanti le gesta di S. Francesco d'Assisi, situate a breve distanza l'uria dall'altra, sopra un piano alquanto ineguale che forma la sommità del monte, ed è circondato da altissimi pini, aceri, faggi e larici e da bellissime siepi di alloro, a traverso le cui fronde appariscono, ora più ora meno, il bel lago, l'isola di San Giulio e i paeselli sparsi sulle colline circostanti.
   Le statue furono fatte da Prestinari, Bussola, Beretta, e i dipinti da Camillo Procaccini, Giacomo Filippo Monti d'Orta, dai Fiamminghiut (Della Rovere), da A. Crespi e dal Morazzone. Nell'ultima cappella è rappresentata la santificazione di S. Francesco al cospetto dei cardinali. Le vedute dalla cima del Monte Sacro sono di una grandezza e bellezza ineffabili, come quelle die comprendono il lago, le vicine selvose montagne, i villaggi che ingemmano le sponde lacustri e le colline, il tutto sullo sfondo grandioso delle Alpi sino al monte Rosa. Il 2 agosto, giorno della Madonna degl Angeli, e i due giorni seguenti gran festa in Orta e sul Sacro Monte.
   Cenni storici. — È probabile che fosse cinta anticamente da mura almeno dalla parte di terra. Dal medioevo sino al 1817, in cui fu riunita alla provincia di Novara, Orta fu capoluogo di un feudo ecclesiastico che godeva di molte franchìgie, aveva milizie proprie e governavasi da sè, riserbando soltanto l'amministrazione della giustizia al vescovo di Novara.
   Uomini illustri. — Molti ne vanta Orta, fra i quali, oltre due vescovi Galardi, un Bartolomeo Bersano, autore di due opere legali in latino e poeta epigrammatico; G. B. Oliva, autore AcìV Uccelliera; Francesco Gemelli che, ad istanza del celebre ministro Bogino, scrisse Bel rifiorimento della Sardegna ; M. A. Fortis, procuratore generale della Lombardia sotto l'Austria; l'avvocato Giacomo Giovanetti, stimato per lo studio sulle acque.
   Coli, elett. Novara II (Biella) — Dioc. Novara — P2 T. e Str. ferr. Novara-Domodossola.
   Ameno (2001 ab.). — Così detto dall'amenissima sua giacitura, sorge sopra un allo e delizioso colle, quasi a perpendicolo sul vicino lago d'Orta, da cui scorgonsi agevolmente ad occhio nudo edilizi e ville del Piemonte e della Lombardia in gran lontananza. Parrocchiale dell'Assunta. Buone frutta e singolarmente uve squisite che danno vini rinomati. Fabbriche di tubi di serpentino e di ricami a macchina.
   Uomini illustri. — Fu patria di Lazzaro Agostino Costa, autore del Museo Novarese.
   Coli, elett. Novara 11 (Biella) — Dioc. Novara — P2 ivi, T. a Orta Novarese.