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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   prosperità di cui godeva. Nella più volte citata guerra del secolo XIV fra Galeazzo Visconti e il marchese Giovanni di Monferrato fu, come Moino, manomesso dalle truppe di quest' ultimo sotto il comando di Ugolino Gonzaga.
   Coli, elett. Novara II (Biella) — Dioc. Novara — P2 ivi, T. a Momo.
   Vaprio d'Agogna (1311 ab.). — In pianura, sulla sponda destra del Terdoppio, e a 5 chilometri da Momo, con parrocchiale dell'Annunziata e forte castello dei Visconti, ridotto ad abitazione privata. Cereali d'ogni sorta, trattone il riso, civaie, frutta di varie specie ed ortaggi
   Cenni storici. — È luogo assai antico ed era più ragguardevole in addietro, noverando 3000 abitanti e rinomate cartiere. Venne eretto in contado a favore dei Visconti consignori di Fontanetto e signori d'Invorio Inferiore.
   Coli, elett. Novara li (Biella) — Dioc. Novara — P T. a Moino.
   Mandamento dì OLEGGIO (comprende 4 Comuni, popolazione 15,125 ab.). — Territorio fertilissimo, specialmente di ogni sórta di cereali, trattone il riso, di vini, frutta, legname e fieno, con cui si alleva un bestiame numeroso. Vi scorrono il Tici-nello, la roggia Molinara, il Terdoppio e il Ticino, le cui acque somministrano ai pescatori d'Oleggio copioso pesce.
   Oleggio (8G8U ab.). — Giace diviso in vari cantoni o parti in amenissima collina presso il Ticino, donde si domina un vasto orizzonte e particolarmente tutto quel tratto compreso fra le montagne della Svizzera e gli Apennini ed una grande distesa di paese verso mezzodì. Primeggia fra le piazze quella grande, ove si fanno i mercati, detta della Torre, perchè vi sorge la torre dei Bagliotti, e fra le molte chiese le seguenti : la parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo dì recente costruzione su disegno del prof. Antonelli, con presbiterio e coro di bella architettura e varie cappelle rifulgenti di dorature e di marmi; il tempietto dell'Annunziata di forma ottangolare e che sembra opera del Pellegrini; il vago tempio di Loreto sotto il titolo dell'Assunta, dì stupenda struttura interna e con magnifica facciata del detto Pellegrini; l'ex-con-vento dei Cappuccini, ove era uno stabilimento balneo-sanitario ; il monastero dei Gesuiti, ridotto in un bel collegio; quello dei Minori Riformati, che fu convertito in vasta e sontuosa villeggiatura pei seminaristi, ecc.; la chiesa di San Michele al camposanto, di stile lombardo del primo tempo, con una cripta, avanzo di un tempio pagano. Nuovo ospedale sostituito all'antico mercè i lasciti cospicui dell'oleg-giese prevosto Gola, e molti istituti pii, fra cui l'Asilo infantile, fondato nel 1852, e i lasciti: Fustino, Negri e Nerici. Oleggio è luogo di commercio attivo e di molte industrie; ha uno dei mercati più fiorenti del Piemonte per bestiame, esercitandosi nel mandamento su vasta scala l'industria dell'allevamento dei vitelli che si vendono parte sul mercato d'Oleggio, e molti in Isvizzera. 11 municipio fece costmrre, in faccia alla stazione, un grandioso Foro Boario. Filande di seta a vapore e ad acqua, cotonifici, fabbriche di fustagni, acque gassose, amido, busti, candele di cera e di sego, cappelli di feltro, carri, cornici, laterizi, letti in ferro, organi, paste alimentari, pasta per cartiere, ecc., e tre succursali : della Banca di Vercelli, della Banca popolare di Novara e della Cassa di risparmio di Milano. Vi si contano parecchi alberghi ed è campo importante per le esercitazioni militari.
   Cenni storici. — Se ne hanno le prime notizie nel secolo XI. Fu reso ben forte dai Visconti, e specialmente da Bernabò. Gli erano antemurale esternamente sette castelli Varie delle sue fortificazioni furono demolite non è gran tempo. Fu lungamente soggetto ai duchi di Milano; poi l'ebbero in feudo gli Attendolo Bolognini di Milano. Passò nel 1448 a Francesco Sforza, e, in virtù di speciali privilegi, potè per vari anni reggersi da sè. Nel 180(J il medico-chirurgo Paganini edificò, nel convento dei Cappuccini, come abbinivi già accennato, un grandiosissimo stabilimento