Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Cuneo', Gustavo Strafforello

   

Pagina (290/516)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (290/516)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Novara
   • il
   Barengo (1502 ab.). — Alle falde di amena collina, ma in aria insalubre, a a chilometri da Monto, con parrocchiale dell'Assunta ed ospedale Bellini. Sul pendio della collina, a ovest del villaggio, castello diruto con alta torre. Vino, riso, granaglie, fabbriche di tessuti di filo e cotone.
   Coli, elett. Novara II (biella) — Dioc. Novara — lJ- T. a Momo.
   Caltiguaga (2014 ab.). — Sta sulla strada provinciale da Novara a Borgomanero, fra il Terdoppio a est e. l'Agogna a ovest, a 7 chilometri da Momo, e 8 chilometri da Novara; diviso in 4 frazioni: Caltignaga, Sologno, Moghengo e Miratole cori parrocchiale dell'Assunta, nella frazione di Caltignaga, S. Margherita in quella di Sologno e S. Martino in quella di Moghengo. Il vecchio castello, già munito di torri e fossi, fu ridotto ad uso di magazzini e di dimore private. Cereali, noci, canapa, lino, uve, molta legna da ardere e caccia abbondante.
   Cenni storici. — Anche questa terra fu data alle fiamme per ordine di Galeazzo Visconti onde allontanarne le masnade inglesi. L'ebbero in feudo, in un con Isarno, Codeinonte e Sologno, i conti Bertrand di Milano; gli ultimi feudatari furono i Caccia.
   Coli, elett. Novara II (Biella) — Dioc. Novara — P1 T. a Novara e Str. ferr. Novara-Gozzano.
   Cavagliene (74G ab.). — In piano, sulla destra dell'Agogna, che si passa sopra un bel ponte di un solo arco, costruito nel 1826 su disegno dell'architetto Prato, e bagnato anche da! rivo Arvegna. La parrocchiale di San Vittore sta nel centro dell'abitato. Asilo infantile conim. Maggiorotti, opera pia Ottone. Vini, cereali, sesamo, riso e bozzoli ; tessuti di lino.
   Cenili storici. — Appartenne alia signoria di Agnellengo, ed era munito di un castello d cui vedesi ancora qualche reliquia. Come tanti altri luoghi fu fatto incendiare da Galeazzo Visconti.
   Coli, elett. Novara II (Biella) — Dioc. Novara — P2 T. a Momo.
   Cavaglio d'Agogna (1693 ab.). — In pianura perfetta sulla destra dell'Agogna e presso il torrente Sizzone, copioso di pesci squisiti. A destra dell'abitato si eleva un'amena collina, coltivata parte a vigneti, parte a boschetti. La parrocchiale di San Marnante martire, fu abbellita di eleganti ornati e dipinti lodevoli dal Raineri. Opera pia di Santo Spinto e di San Carlo. Asilo infantile Demarchi-Boriolo, dal nome dei fondatori. A ovest dell'abitato vestigia dell'antico fortilizio. Uve, foglia di gelso, foraggi e laterizi.
   Cenni storici. — Appartenne alla contea di Vapno.
   Coli, elett. Novara II (Biella) — Dioc. Novara — P3 a Momo, T. a Ghemrae.
   Cressa (1881 ab.). — Giace fra l'Agogna e il Terdoppio a nord di Suno, appiè di colline e a 11 chilometri da Momo. Delle varie chiese che vi vennero erette, una, la parrocchiale, fu dedicata a S. Amatore. Cereali, uve, foglia di gelso, laterizi.
   Cenni storici. — È rammentata in un diploma di Corrado il Salico del 1028 ed appartiene ai Borromei.
   Coli, elett. Nov. II (Biella) — Dioc. Novara — P2 a Borgomanero, T. e Str. ferr. Novara-Llomodossola,
   Suno (3503 ab.). — Sulla destra del Terdoppio, alle falde e sul pendio di una collinetta, a 17 chilometri da Momo. Nella nuova chiesa parrocchiale della Trinità, in cui furono riunite le due antiche, veneransi, in uno scuro lo, le ossa dei due Santi Genesio, Lasciti Della Porta e Tenconi. Cereali, fra cui il frumento d'ottima qualità, epperciò ricercato per semente.
   Cenni storici. — È ricordato in una carta del 1014 col nome di Sunum, ina esisteva già in tempi ben remoli, e monsignor Bescapé, nella sua Novaria Sacra, lo chiama plebem antiquam et nobilem, fiorente per numerosa popolazione e per la
   150 - La Patria, roL I.