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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   Mandamento di BORGOMANERO (comprende 8 Comuni, popol. 24,138 ab.). — Territorio pianeggiante intersecato da colline che producono uve squisite. L'Agogna ne annaffia in parte i terreni mettendo in moto molti opifici, quali sono filande da seta, fabbriche di cappelli, concerie. Due bei ponti, uno a tre archi sulla via del lago d'Oria, l'altro di granito, su disegno del Trona, sulla via che mette a Romagnano.
   Borgomanero (9553 ab.). — Giace allo sbocco dell'Agogna dalle colline in mezzo ad una pianura fertilissima, a 3i chilometri da Novara. Molto regolare e bellissima è la sua costruzione. La piazza principale sta in mezzo e comunica con quattro strade ampie e diritte che s'intersecano ad angolo retto. Un palazzo ragguardevole per la sua antichità è quello fatto innalzare dal marchese Gabriele d'Este sulle rovine del vecchio castello, già residenza dei feudatari. Le antiche mura e i piccoli bastioni che cingevano l'abitato furono provvidamente demoliti insieme alle porte. Non meno di dodici sono gli edifìzi sacri al culto, fra cui la parrocchiale dei Ss. Bartolomeo e Fortunato martire, del quale si venerano le reliquie, edificata innanzi al 1225, ampliata ed abbellita da G. Prudenzo Pagano, che la fece erigere in collegiata da Innocenzo XI con bolla del fi aprile 1681. Vi si contano vari istituti di pubblica beneficenza, fra cui l'ospedale, ampio, comodo ed elegante edifizio costruito sul disegno dell'ingegnere Bollini di Novara; un ricovero per le donne povere, un monte di pietà e di dotazione per le fanciulle povere ed oneste. Nel territorio del Comune trovansi cave di caolino per la fabbricazione di maioliche, e di argilla lìgomarta di stupenda finezza, tenacità e leggierezza. Molto vino. L'industria vi ha fabbriche di aceto, di acque gassose, di birra, carte da giuoco, di lampade, di olio, di cappelli, ecc., concerie, tintorie, segherie idrauliche di legname, tipografìe, librerie, banche succursali della Banca popolare di Novara e della Cassa di risparmio di Milano.
   Cenni storici. — Era detto anticamente Borgomanium. Dipendeva nel X secolo dalla basilica di San Giulio. Nel 1411 il duca Filippo Maria Visconti ne concedeva l'investitura a Giovanni di Manfrine Tondelli; quindi passò ai Triulzi, L'imperatore Carlo V lo donò al marchese Sigismondo d'Este. Carlo Emanuele III di Savoia lo assegnò nel 1763 al duca del Ghiable.se col titolo di marchesato.
   Uomini illustri. — Molti ne vide nascere Borgomanero, fra gli altri G. G. Rossignolì, gesuita, autore di quindici opere di cristiana pietà; Gerolamo Gallo, scrittore di teologia; G. Torrelli, giurisperito di gran nome; Tommaso Zoppis, autoredi componimenti drammatici e di discorsi sacri; Orazio Sacchetti, che dettò libri ascetici molto pregiati, e F. Benigno, giurisprudente di grido che pubblicò dotti scritti legali.
   Coli elett Novara II (Biella) — Dioc. Novara — P2 T. e Str. ferr. Novara-Gozzano.
   Boca (1829 ab.). — Sta alle falde di collinette fruttifere addossate a monti coperti di boschi, a 7 chilometri da Borgomanero, con parrocchiale di San Gaudenzio, e, poco lungi dall' abitato, magnifico santuario moderno del Crocefisso, edificato su disegno fatto in Roma nel 1822 dall'architetto A. AntonelH di Maggiora, il quale ne diresse pure la fabbricazione. Legna da ardere e bestiame.
   Cenni storici — È ricordato in carte dell'840 e fu feudo dei marchesi Roveda di Milano, conti di Cameriano e d'altri.
   Coli, elett. Novara II (Biella) — Dioc. Novara — P2 a Maggiora, T. a Borgomanero.
   Briga (1104 ab.). — Detta Novarese per distinguerla da Briga Marittima, sta in pianura cinta da colli e bagnata dall'Agogna, a 5 chilometri da Borgomanero, con parrocchia di S. Giovanni Battista. Cereali e viti che dànno vini eccellenti. Fabbriche di ottonami e di lampade; molini.
   Cenni storici. — Fu fondata nella seconda metà del secolo IX da uno di quei signorotti che guerreggiavano del continuo fra di loro, e, distrutta poi nella guerra