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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   259 fi Parte Prima — Alta Italia
   Novara. Ottantotto colonne di granito, isolate con architrave d'ordine corinzio, sorreggono uno svelto e leggiadro porticato. La facciata verso il corso a Porta Torino termina in frontone triangolare ornato di statue, delle quali una del Monti di Ravenna e due dell'Argenti sugli acroterii laterali. Nel mezzo del frontone Gerolamo Rusca rappresentò in alto rilievo il trionfo di Cerere e Racco. Il grande atrio appiè dello scalone ò ornato di dodici colonne con le statue in marino dei primi economisti italiani, Bandini, Verri, Roma gnosi. Gioia e Genovesi. Sullo scalone che mette alla biblioteca, oltre il suddetto dell'Ocelli, sta il busto del poeta Giuseppe Rcgaldi di Varallo, e varie iscrizioni commemorative di scrittori novaresi. La Biblioteca civica, doviziosa eli opere pregiate e documenti antichi, fu inaugurata nel 1852.
   Fra gli altri edifìzi pubblici son da ricordare i seguenti: Palazzo di Giustizia, chiamato succintamente il Palazzo dai Novaresi, antica casa comunale o broletto che cominciò ad esser chiamato Palazzo di Giustizia o Pretorio (fig. (>), quando divenne la sede del pretore e dell'alta Corte di giustizia del dipartimento dell'Agogna, di cui Novara era il capoluogo. È un edilìzio solido e spazioso, situato fra la piazza del Duomo e il corso Torino, rinchiuso fra le case circostanti.
   11 palazzo Municipale, già palazzo Ga-brini, è isolato, di soda architettura, con cortile cinto per tre lati da portico a colonne di granito rosso. 11 palazzo Provinciale, con torre antica che ha i quadranti dell'orologio illuminati notturnamente e un cortile con portico architravato che vuoisi del Pellegrini Era l'antico palazzo Caccia di Mandello e Castellazzo, famiglia ora estinta.
   Fra i palazzi privati primeggia il Bellini (fig. 9), con doppio scalone, il più bello dei costruiti in Novara, nello stile del Pellegrini. A questo palazzo si rannodano alcune rimembranze storiche: nel 1800 prese alloggio Napoleone, primo console della repubblica francese, allorché sul cadere di maggio, discese per la seconda volta coll'esercito in Italia; nel 1849, la notte del 23 marzo, dopo la battaglia di Novara, Re Carlo Alberto abdicò al trono, e dato commiato al figlio ed a' suoi ministri, prese le mosse per il volontario esilio; nel giugno del 1859 l'imperatore Napoleone 111, alleato del Re Vittorio Emanuele II, si fermò col suo Stato maggiore in attesa della battaglia di Magenta.
   11 palazzo Cacci apiatti, edificato nel 1070. Vi alloggiarono il Re Vittorio Amedeo IH colla sua Corte, venuto in Novara nel 1789 per le nozze del figlio Vittorio Emanuele duca d'Aosta eoll'arciduchessa Maria Teresa d'Austria, pomposamente celebrate in Novara; nell'anno 1799, il principe Suvarow, generalissimo dell'esercito russo durante l'impresa delle Potenze alleate contro la Francia; nel 1800, il generale Berthier col quartiere generale dell'esercito francese, e, nel 1828, il re Carlo Felice colla consorte Maria Cristina di Borbone, di passaggio per Novara nel recarsi a visitare le isole Borromee sul Verbano.
   Il palazzo Leonardi, ora proprietà Diana, edificato l'anno 1712 per dimora della famiglia dei Langhi. Sullo scorcio del passato secolo si rifece la facciata su disegno
   Pigi 8. — Avanzi della casa Della Porta in Novara (1).
   (1) La casa un tempo Della Porta, di cui qui si dà il disegno (fig. 8), conservò il carattere medioevale fabbricata con delle terre cotte, ma ora è quasi abbandonata.