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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Novara • il
   sola ampia navata a croce latina, incominciata nel 1577 sul disegno del celebre architetto Pellegrino Pellegrini Tibaldi, aperta al culto nel 1639, ed ornata di 51- colonne d'ordine corinzio e 52 statue in apposite nicchie. Poche sono le chiese di tanto slancio dal pavimento alla vòlta. Ila una lunghezza di 83 metri, con facciata altissima e con una stupenda porta d'ingresso disegnata dall'Antonelli.
   Sontuosissima la cappella supcriore detta Scurolo, ove, entro un'arca d'argento collocata sopra un altare ricco di bronzi e di lapislazuli, giace il corpo di S. Gaudenzio, patrono di Novara. Cotesta cappella o, a meglio dire, mausoleo glorioso, mirabile sì da non trovarsene l'uguale in Italia, è tutta coperta di scelti marmi con quattro statue di pretto bronzo e decorazioni del medesimo metallo d'alto rilievo in campi di lapislazuli. Singolarissime poi le porte laterali di bronzo e d'acciaio fusi insieme. La vòlta altissima, dipinta a fresco con meravigliosi effetti di luce e rappresentante S. Gaudenzio portato in cielo dagli angeli, è, al dire del Lanzi, il capolavoro di Stefano Legnani, valente fra i pittori lombardi del secolo XV11I. Il pavimento della basilica è a larghi pezzi di marmo, su disegno del cav. Palagi.
   Ammiransi inoltre in questa magnifica chiesa quadri e freschi di buoni pennelli, del Morazzone, del Moncalvo, del Brandi da Poli o da Gaeta, del Fiam-minghino, del Gaudenzio Ferrari, la cui grande ancona della cappella, detta della Madonna di Mezzo, è superiore ad ogni elogio, del Sabatelli e del Palagio Palagi.
   A borea sorge il campanile di S. Gaudenzio dalla base quadrata tutta di pietra viva, alto 90 metri, con guglia granitica levigata e vagamente ornata di festoni in bronzo dorati, costruzione bizzarra ed elegante del conte Benedetto Alfieri.
   Ma 1' opera maggiore di Novara è la recente cupola arditissima del più volte lodato Antonelli, che s'innalza sopra la basilica a ben 121 metri, superando di 12 metri la guglia con la Madonna del Duomo di Milano. Della basilica e della cupola diamo la veduta (fig. 1). È pur degna di nota la chiesa di San Martino (fig. 3).
   Oltre il Duomo e San Gaudenzio sono in Novara quattro altre chiese parrocchiali : San Marco, costruita dai Barnabiti nel 1607, con freschi del Moncalvo e quadri del Carbone, del Maggi e del Crespi ; Sant'Eufemia, con barocchissima facciata; il Monserrato, unica reminiscenza spagnuola in Novara, e San Pietro al Rosario, eretta nel 1559 dai Domenicani, che vi ufficiarono sino al 1807, con dipinti del Procaccini, del Saletta, del Ghislandi, del Sogni, ecc.
   Agli edifizi sacri tengono dietro parecchi altri di vario genere, primo il palazzo del Mercato (fig. 4), proprietà del Municipio, che vi ha la biblioteca e un museo di antichità. Questo edifizio maestoso, incominciato nel 1817 su disegno dell'architetto Ordii, che vi ha un busto, e terminato nel 1840 colla spesa di un milione di lire, è assai vasto, di forma quasi quadrata, l'unico del suo genere in Italia. Fu ideato pel mercato dei grani, dei bozzoli e del lino, oggetti principali di commercio in
   Fig. 3. — Chiesa di San Martino in Novara.