Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Cuneo', Gustavo Strafforello

   

Pagina (255/516)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (255/516)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   255 fi Parte Prima — Alta Italia
   sedenti sull'attico. La statua della Religione in marmo carrarese è di Pompeo Marchesi. Lo stupendo ciborio, tutto istoriato e di bronzo dorato, fu inventato dall'An-Lonelli ed eseguito dal Conteno suddetto, e sta nel centro dell'aitar maggiore fra le otto colonne d'ordine corinzio, non compreso il bastone di marmo verde di Varallo, il quale, mercè un movimento rotatorio, si converte in tronco rilucente per l'esposizione del Sacramento. Il pavimento a mosaico, imitante l'antico, fu condotto nel 1833 dagli Avon, mosaicisti d'Udine, ma il tratto dall'altare alla balaustra è un residuo dell'antico e si fa risalire al secolo decimoprimo. La tazza, che soprastà al presbiterio e rappresenta l'incoronazione della Vergine, fu dipinta a buon fresco dal Saletta, milanese, allievo dell'Appiani, rapito immaturamente all'arte.
   Altri cimelii del Duomo novarese, sono: la statua di S. Agabio, secondo vescovo di Novara (le cui ossa venerate riposano entro un altare tutto di marmo di Serra-
   vezza nel Lucchese), dei fratelli Collini; la statua di S. Lorenzo, prete martire, le cui ceneri riposano anch'esse in un'urna sotto la mensa, fattura del Piusca, scultore valente della scuola lombarda; i freschi nella cappella di S. Giuseppe del Lanino, altamente lodati dal Lomazzo.
   Di parecchie tavole pregevolissime si adorna la sagrestia cosidetta inferiore; le principali sono: una few» attribuita a Gaudenzio Ferrari, VAdorazione dei Magi del Padovanino, e lo Sposalizio di S. Caterina di Gaudenzio Ferrari.
   Copioso di documenti antichi e di codici peregrini è l'archivio di questa veneranda basilica, il quale racchiude carte dal 730 in poi. oltre un dittico consolare di avorio assai prezioso, 111 cui leggonsi i nomi degli antichi vescovi della città. Nell'archivio musicale si conservano raccolte di componimenti dei vari celebri maestri che diressero la cappella musicale del Duomo, del Neri, del Paganini, del Generale, del Mercadante, del Coccia e del vivente maestro Cagnoni.
   Nell'abbattimento del vecchio Duomo fu risparmiato il Battistero che vi sta annesso, di forma ottagonale, con cupola rotonda (fig. 2), e quale vedesi presso le cattedrali o chiese matrici di altre città o borgate d'Italia. La vasca circolare che serve a contenere l'acqua lustrale ò evidentemente opera dell'epoca romana e qui trasportata in tempi posteriori alla costruzione dell'edilìzio, come parimente le belle colonne, alcune scanalate, applicate a sostegno degli ardii
   Prossima al Duomo è la Canonica, con ampio cortile quadrato, cinto da portici e pilastri in cotto, sorreggenti le abitazioni dei canonici, l'aula capitolare e l'archivio. Sotto i portici di codesto edilizio, già esistente prima del 1000, furono raccolti gli antichi monumenti che indicano i numi, i sacerdozi e gli ordin; delle magistrature già esistenti in Novara quando fioriva qual municipio romano. Sonvi anche sepolcri e lapidi mortuarie raccolte nel circondario. Nell'ampio cortile radu-navansi anticamente i comizi dei cittadini, come il 18 giugno del 133G, quando il Petrarca fece un discorso al popolo adunato al cospetto di Galeazzo Visconti, a cui la città erasi poco innanzi ribellata.
   Dalla Canonica si passa al Seminario, con biblioteca di oltre 28,000 volumi, ed al Vescovato, vasto casamento ampliato ed abbellito sullo scorcio del secolo XVI.
   Dopo il Duomo è da vedere in Novara l'insigne basilica di San Gaudenzio in una
   Fig. 2. — Gupola del Battistero dell'antico Duomo di Novara.