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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   253 fi Parte Prima — Alta Italia
   11 bilancio preventivo dei 104 Comuni era nel 1889 il seguente : Attivo
   Entrate ordinarie..... h. 2,2*2,873
   Id. straordinarie.....» 635,018
   Differenza attiva dei residui. . . » 72,882 Partile di giro e contabilità speciali » 505,673
   Totale L 3,4.56,446
   che compongono il circondario di Novara, Passivo
   Spese obbligatorie ordinarie . . L. 1,803,080
   Id. straordinarie . » 569,743
   Differenza passiva dei residui . . » 6,792
   Parlile di giro e contabilità speciali » 505,673
   Spese facoltative......» 571,158
   Totale L. 3,456,446
   MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI NOVARA
   appartenenti ai, distretto militare di novara
   Mandamento di NOVARA (comprende 5 Comuni, con una popolazione residente di 85,777 abitanti al 31 dicembre 1881).
   Novara (45,232 abitanti presenti nel centro e 32,782 residenti nel Comune al 31 dicembre 1881). — Giace Novara nella parte superiore
   '' ........ .... dolce piano
   Che da Vercello a Marcabò dichina,
   come dice Pier da Medecina a Dante nel XXVIll dell'Inferno, fra l'Agogna e il Terdoppio, a 101 chilometri da Torino e a 50 da Milano, sopra un poggio che s'innalza nell'ampia pianura fra la Sesia e il Ticino, e da cui lo sguardo spazia, oltrecchè sulle circostanti pianure ubertose, in un orizzonte magnifico e svariato che va a metter capo in lontananza all'Apennino, al Monviso, al monte Rosa, al Resegone e al Sempione. Liberata nel 1839 dalle servitù militari impostele come piazza di guerra, Novara atterro gli alti bastioni e tutte le fortificazioni ond'era stata cinta sin dal 1552 dagli Spagnuoli. e si andò a mano a mano rimodernando e abbellendo di vie più regolari, lastricate e pulite, di portici grandiosi, di ricchi negozi, di belle case e di bene architettati edifìzi pubblici e privati
   Quantunque vetustissima, la città di Novara non serba traccia d'antichità tranne in pochi frammenti ed alquanti marmi scritti, raccolti nella Canonica del Duomo. L'antica chiesa cattedrale, che era di struttura lombarda, contemporanea e congenere del Sant'Ambrogio di Milano, venne, or son circa trent'anni, abbattuta per far luogo alla presente costruzione nello stile prettamente classico fatto dall'architetto Alessandro Antonelli, l'autore della cupola di San Gaudenzio e della così detta Mole Antonelliana di Torino. La parte posteriore però, ossia (1 Presbiterio, in uno stile ricco e che può chiamarsi del Risorgimento, risale al 1831 ed è opera dell'architetto Stefano Melchioni, novarese.
   Dell'Antonelli è anche il disegno dell'aitar maggiore, opera veramente monumentale, tutta di finissimi marmi e decorata dagli artisti più rinomati. Carlo Finelli di Roma modellò le due cariatidi recanti cestelli di frutte che sorreggono la mensa, e il celebre scultore danese Torwaldsen i puttini alati con ghirlande di fiori intrecciati, mentre Giuseppe Ghiadi modellava le medaglie rappresentanti gli Evangelisti e il Padre Eterno che sta sul ciborio. Tutti questi modelli furono giItati in bronzo dal Gonterio, novarese.
   I due angeli di purissimo marmo, in adorazione presso il ciborio, furono scolpiti da Francesco Samoini, e da Gaetano Monti di Ravenna il Mose e il San Pietro