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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   Cave. — Sono ben note le cave di granito rosso nel comune di Baveno e quelle di granito bianco di Montorfano nel comune di Mergozzo. Le 10 grandi colonne della facciata di S. Paolo fuori delle mura di Roma sono di granito di Baveno ; le 80 colonne poste nell'interno della stessa basilica sono in parte di granito di Montorfano e in parte di granito del Sempione.
   Le cave di Baveno si sono molto sviluppate in questi ultimi anni, per opera del signor Nicola Della Casa, il quale occupa circa 300 operai, addetti in parte all'esca-vazione, in parte alla segatura, lucidatura, ecc. Il prezzo del granito varia da 50 a G0 lire il metro cubo, se è grezzo, da 100 a 250 lire, se è lavorato a martellina, e supera le 600 lire, se è lucidato per colonne. 1 gradini si pagano da 15 a 30 lire per metro lineare, secondo il grado di lavorazione. Nel 1886 è stata fatta in queste cave una grande mina la quale, collo scavo delle gallerie preparatorie, richiese l'impiego di 370 quintali di polvere pirica e costò 100.000 lire. L'effetto ottenuto fu l'abbattimento di metri cubi 180,000 di pietra, coll'isolamento di massi colossali.
   Le cave di Montorfano occupano in complesso 550 operai.
   In fatto di rocce, vanno anche segnalate le sieniti, che si estraggono dalle cave dette della Balma, sopra Andorno. Queste cave somministrano gran parte delle guide o rotaie che, insieme al ciottolato, servono a formare il corpo stradale nelle città del Piemonte, e specialmente a Torino. Del resto, queste sieniti si prestano anche a lavorazioni più delicate; ne siano esempio 20 colonne inviate a Marsiglia, 6 inviate a Lione, e i basamenti di parecchi monumenti, forniti per destinazioni diverse.
   Parimenti sono da ricordarsi le cave di sienite d'Oropa, dalle quali si ricavano in gran quantità pietre ornamentali, e quelle di sarizzo di Rongio (presso Masserano), rinomate per le belle lastre che si ricavano per balconi.
   Nel circondario di Biella vi sono anche altre rocce, suscettibili di essere adoperate per uso edilizio e decorativo, come porfido rosso e grigio, melafiro, granito, diorite, serpentina, e perfino calcare saccàroide bianco ad uso statuario; però non consta che di tali materiali siavi per ora alcuna cava in esercizio.
   Sono ancora da citarsi alcuni scisti micacei, detti beolé, i quali somministrano lastre per balconi ed altri usi architettonici, come pure una roccia serpentinosa (pietra oliare), che, in causa della sua poca durezza e della sua inalterabilità al calore e agli acidi, viene impiegata nella costruzione di stufe e di tubi per latrine.
   Vengono poi le pietre da calce, dalle quali, specialmente nei territori di Grevacuore e Sostegno, si ottiene la calce per tutto il biellese. Si fanno calci, tanto grasse che idrauliche, nonché cementi a lenta presa.
   Sono finalmente da considerarsi, nella parte piana del circondario dì Biella, le formazioni alluvionali, da cui si estraggono le argille per la fabbricazione dei prodotti refrattari, delle stoviglie comuni e dei laterizi. Le argille che servono per i prodotti refrattari sono silicee e si trovano nei territori di Temer)go e Valdengo.
   Strade ferrate. — La provincia di Novara è attraversata da levante a ponente dalla grande linea Venezia-Milano-Torino-Modane, a cui rannodansi le seguenti minori: Torino-Milano, Chivasso-Casale, Vercelli-Valenza, Vercelli-Stradella, Novara-Pino, Alessandria-Novara, Novara-Varallo, Novara-Domodossola, Arona-Novara. Oleggio-Arona, Santina-Biella, Gozzano-Alzo (cave), Novara-Seregno.
   Ti-amvie, — Alle ferrovie è da aggiungersi una rete di trauivie a vapore, così