Provincia di Novara
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Lo stesso si ha a dire dei vini scelti e squisiti di Sizzano in quel di Carpignano e molto rinomati sono anche quelli di Boea e Maggiora in quel di Borgomanero. Il gattinara poi del vercellese va fra i vini più famosi del Piemonte e può competere col barolo. I vini della riviera d'Orta non perdono quasi mjii la loro acidità naturale, difetto attribuito non tanto alla quantità delle uve e del terreno, quanto al cattivo metodo di fabbricazione.
Nelle annate immuni dalle grandinate, dalla peronospora e dagli altri flagelli della vite, i raccolti delle uve sono generalmente molto abbondanti La viticoltura fu sempre nel novarese uno dei rami più lucrosi dell'agricoltura.
Ecco ora i dati dei varii prodotti agrori della provincia di Novara nel 1888, secondo le notizie raccolte direttamente dalla Direzione generale dell'agricoltura e pubblicate nel Bollettino di notizie agrarie, compilato dalla stessa Direzione generale:
Frumento ....... ettolitri 269,690
Granturco ... Avena .... Orzo ......
Segala.......
Riso......
Fagiuoli, piselli e lentìcchie Fave, vecce, lupini, ecc. . Patate.......
quint.
695,489 104,330 499 169,825 1,924,913 23,610 6,668 155,960
Castagne ....... quint. 90,680
Canapa........ » 3,264
Lino .......... » 743
Vino...... , ettolitri 190,281
Erba delle leguminose ed altre
foraggere (anno agr. 1887-88) quint. 389,989
Erba dei prati naturali » 697,623 Fieno ........ » 2,660,349
Bozzoli (nel 1889) .... chilog. 524,412
Miniere —Sebbene vadano continuamente facendosi nuove esplorazioni per ricerca di minerali diversi, specialmente metalliferi, come nichelio, piombo e rame, la produzione delle miniere è limitata in questa provincia al ferro e all'oro, come si ricava dal seguente quadro:
Numero PRODUZIONE NUMERO DEI LAVORANTI
NATURA DEI MINERALI delle miniere allive Quantità Valore Maschi Femmine
Tonn. Lire adulti sotto t anni adulte sotto 14 anni TOTALE
Minerali di ferro 1 1,000 10,000 33 1 _ 33
Id. d'oro ..... 11 10,671 528,850 837 2 68 — 507
Totale . 12 11,671 538,850 970 2 68 — 540
La produzione dell'oro deve essere stata un tempo assai più importante, se si pon mente alla disposizione della Lex Censoria, citala da Plinio, la quale vietava agli appaltatori delle miniere d'oro dell'Agro vercellese di impiegare nella escavazione e lavatura delle sabbie aurifere più di 500() operai. Le tracce delle antiche lavorazioni aurifere vedonsi soprattutto nella regione detta la Berna, fra Zubiena e Mongrando, nel Biellese, dove rimangono a testimonio del lavoro degli antichi, vasti cumuli di ciottoli alla superficie ed estesi cunicoli nel sottosuolo.
Fino ad alcuni anni fa ebbero qualche importanza nella provincia anche le miniere di nichelio (pirrotine niehelifere della Valsesia), ma inseguito dovettero cessare, per la concorrenza di altri giacimenti più ricchi, scoperti specialmente nella Nuova Caledonia.