Mandamenti e Comuni del Circondario di Mondovì III.)
di Saluzzo, dai quali i terrazzani ottennero importanti franchigie. Il duca di Savoia Carlo Emanuele, impadronitosi del marchesato di Saluzzo, fcce, con ingenti spese, costruire una forte rocca in Sampeyre, credendolo punto valido ad arrestare i Francesi prossimi a discendere in Piemonte. Convintosi poi della poca importanza di quel punto, fece demolire la rocca. Lo stesso duca infeudò qui il suo medico Vacca, quindi i Porporati. Fu anche infeudato ai Borrans e ai conti di Lucerna e passò poi per successione ai Biandrate di San Giorgio. Vi venne eretta eziandio una commenda dell'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro. La frazione Villa* era munita di un castello e di alcune trincee per chiuder la valle. Il 7 agosto 1G28 il duca Carlo Emanuele 1 col figlio Vittorio Amedeo vi sconfisse, con un pugno di prodi, 11,000 Francesi sotto il comando del marchese di ILxelles.
Coli, elelt. Cuneo lì (Saluzzo) — Dioc. Saluzzo — P2 T.
Bellino ( 10» 1 ab.). — Già Ponte Bellino in cima alla valle della Varaita sopra un pendìo rivolto a nord-est e a 15 chilometri da Sampeyre, ha due parrocchie di San Giacomo e di San Spirito e varie cappelle campestri con Congregazione di carità. Sulla Varaita che vi scende dai colli Latitarci e Mala cosi a, inarcasi un ponte in pietra saldissimo che nelle inondazioni del 1810 e 1811 mantenne le comunicazioni fra Saluzzo e Cuneo. Pascoli, erbe medicali, filandre, burro e cacio eccellente. Cave di gesso e pietra da calce; miniere di ferro e vene d'argento.
Cenni storici. — Era un castello edificato dal Delfino di Vienna, Guido VI, sui primordi del secolo XIII e l'ebbero in feudo i Grimaldi. Nel luglio 1744 un corpo di 4000 Piemontesi, capitanati da Carlo Emanuele 111, vi sconfissero un numero assai maggiore di Gallo-Ispani sotto il comando del Balio di Giory.
Coli, elett. Cuneo II (Saluzzo) — Dioc. Saluzzo — Pa T. a Casleldellìno.
Casteldelfirio (1254 ab.). — È situato a 12(J6 metri sul mare, sopra il confluente dei due rami della Varaita di Bellino e di Chianale che scendono riuniti per la valle; ha una parrocchiale di Santa Margherita ed una Congregazione di carità. Fin dal secolo X portava il nome di Sant'Eusebio, ed avendovi poi Umberto li, Delfino di Vienna, fatto costruire, verso il 1330, un castello, prese il nome attuale di Castel-Delfino. In allora il villaggio giaceva fra i due rami della Varali a ove tuttora trovasi la vecchia cappella di Sant'Eusebio, alle falde della Fiocca Giulietta, ultima sporgenza del nodo di monti che divide le due valli di Chianale e Bellino. Fu distrutto nel X\ secolo in conseguenza di una enorme frana che arrestò il corso del torrente di Chianale le cui acque innondarono il paese e fecero crollare le case. Gli abitanti furono costretti a trasportarsi in più elevata posizione e fondarono l'attuale villaggio. Si possono però tuttora visitare gli avanzi del maestoso castello stato smantellato sul cominciare del secolo scorso allorché quelle vali' passarono dal dominio francese sotto quello di Casa Savoia. Da quelle rovine scopassi benissimo la vetta del Monviso e la sua costa a sud-ovest. Questo paese fu a più riprese tribolato dalle guerre e fu teatro dì fierissimi combattimenti. Vi si parla un dialetto che sa di francese ed ha molta affinità col provenzale, essendo vicino alla frontiera gallica, per cui frequente è il ritrovarsi di quegli abitanti coi Francesi delle valli finitime per ragioni di commercio, ed avendovi l'antica dominazione francese lasciato retaggio di vocaboli. Il territorio è poco fertile, però vi crescono ancora le biade; ò sopratutto notevole la produzione dei latticini ed il commercio del bestiame. Casteldelfino è grande centro di escursioni alpine sui monti circostanti, fra quali primeggia il colosso delle Alpi Cozie, il Monviso, e per i passi che guidano alla Francia ed alle laterali valli della Maira e del Po. Nella casa parrocchiale è un Osservatorio meteorologico che fa parte della rete alpiuo-opemmia, la quale dipende dall'Osservatorio di Moncalieri.