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Parte Prima — Alta Italia
molte risaie: attuai niente, mercè le bonifiche compiutesi dai privati e dal Comune, è ridotta a pochi ettari.
Cenni storici. — Appartenne anticamente ai Yibm altrimenti detti Vil/clli, Vìbon-vesi, fra i Vagenni e i Magelli, ossia fra il Po e il Pellico, e nei bassi tempi si chiamò Invitte ed Aìpes Invine il soprastante Mombracco. Sotto gli imperatori Franchi passò ai marchesi di Susa e in seguito a quelli di Saluzzo dai quali pervenne, nel 13G3, ai principi d'Acaia, uno dei quali, Ludovica, ne diede, nel 1412, l'investitura a Guglielmo de' Cacheraui primo conte dì Bricherasio, uno dei cui discendenti lo vendè per 70,000 lire ad un Antonio Amoretti, prete di bassa fortuna della valle d'Oneglia, che s'introdusse in Torino in casa il conte San Martini d'Aglio, favorito di Madama Reale, e seppe procacciarsi, con Eri vi e, anche al t ri feudi in Liguria.
Coli, elett. Cuneo lì (Saluzzo) — Dioc. Saluzzo — P2 ivi, T. a Revello.
Rifreddo (907 ab.). — Giace alla sinistra della valle del Po in un seno formato dal Mombracco nel suo lato australe, a 4 chilometri da Revello, con parrocchiale di San Nicolò vescovo e Congregazione di carità. Frumento, meliga, castagne, patate e bestiame.
Cenni storici. — Chiamasi Rifreddo dal rivo che solca il lato di levante del Mombracco, le cui acque son molto fredde e nel 1220 Agnese figlia del marchese Manfredo II vi fondò un monastero di Cistercense le quali furono poi trasferite, nel 1580, a Saluzzo. Il paese divenne nel 1054 feudo degli Ilavard di Senantes dai quali passò agli Isnardi del Castello di Caraglio.
Coli, elett. Cuneo II (Saluzzo) — Dioc. Saluzzo — P2 a Revello, T, a Sanfront e Revello.
Mandamento di SAMPEYRE (comprende 5 Comuni, popol. 11,934 ab.). — 11 territorio fa parte della valle di Varaita è tutto a colli e a monti. È ricco di selve e di pascoli e nei luoghi meno elevati è coltivato specialmente a frumento. È attraversato da ponente a levante dalla Varaita. Nei confini di questo territorio, a borea e a mezzogiorno, sorgono elevatissime montagne, che segnano il confine verso la Francia, compresa una parte del Monviso. Abbondano i minerali e sui confini del Connine in contiguità della strada che sale da Vomisca alla regione detta Barnu coltivasi una cava di marmo bianco lamellare saccaroide.
Sampeyre (G2G9 ali.). — È il borgo più importante della valle della Varaita di cui trovasi quasi al centro a 35 chilometri da Saluzzo. E diviso in molte frazioni e possiede quattro parrocchie, di cui tre in importanti frazioni staccate che chia-mansi Rore, Becetto e Villar, ed una nella frazione capoluogo dedicata agli apostoli Pietro e Paolo. Sorge questa all'estremità della via principale ed è assai notevole. Il suo vestibolo rivolto a est è di architettura grandiosa anzi che no, ornalo di colonne con capitelli scolpiti a testine d'angeli. La facciata fu restaurata e dipinta in imitazione dello stile del Rinascimento. L'acquasantino di marmo bianco porta la data del 1432; l'interno è decorato con quadri e freschi non ispregievoli, quali incontrami raramente nelle chiese alpine. La piazza è abbellita da case con portici. Sui monti a ridosso e ad un'ora di cammino dall'abitato principale sorge il santuario rinomato della Madonna detta del Becetto. Congregazione di carità. Patate, orzo, segala, avena, legna, pascoli, bestiame e ricca fabbricazione di burro e di caciuole. Vi esiste una Latteria sociale, e sta avviandosi, per cura del Comizio agrario di Saluzzo, una Scuola per la fabbricazione di giocattoli ed altri oggetti in legno. Gli abitanti fanno un discreto commercio anche con la Francia, ma emigrano in parte in cerca di lavoro e fortuna.
Cenni storici. — Il nome di questo Comune equivale a quello di San Pietro, che nel locale linguaggio è detto San Peìjre. Sì crede d'origine anteriore all'undicesimo secolo. Fu sotto la giurisdizione di vari baroni, finché pervenne ai marchesi