11 fi Parte Prima — Alta Italia
Crissolo (1245 ab.). — E l'ultimo co mundio dell'alta valle del Po ed al suo territorio appartengono una gran parte del Monviso, alcuni piccoli laghi e la celebre caverna del Hio Martino, detta Ba Ima del Rio Martino, dal rivo clic dentro vi scorre, eli cui diremo più sotto.
Il comunello dividesi in più frazioni, e quella a cui si perviene ila Paesana è la frazione capoluogo detta Villa situata sulla sponda sinistra del Po. Chiesa parrocchiale di San Giovarmi Battista con vicino una grossa torre quadrata, e poco lungi celebre santuario di San Chiaffredo (a 1412 ni.), costruito nel 144-4 in memoria di un miracolo, con superba veduta e lungo fabbricato annesso. Il palazzo comunale va ornato di un comodo porticato sotto il quale veggonsi alcune lapidi che rammentano il Congresso degli alpinisti italiani del 1874 e il compianto alpinista cav. Michele Condolo che costruì una bella villetta in capo al paese e perì sulle alture delle Tra-versette travolto da una valanga il 22 dicembre 1884 mentre stava compiendo una ascensione invernale su quel giogo. Nella casa parrocchiale nella borgata Serre, nel 1873, per iniziativa del Padre l)enza, coadiuvato dal sindaco di Saluzzo, si stabili un Osservatorio meteorologico. Legna, bestiame e latticini ; miniere di amianto, barite, l'erro oligisto. Dogana.
Dirimpetto all'abitato di Crissolo c alla distanza di circa 1500 metri io direzione sud-ovest schiudcsi, nel piano della montagna, la suddetta Caverna o Balma del l'io Martino, la quale per ampiezza ed estensione rivaleggia con la famosa di Bossòa, nel circondario di Mondovi, e fu visitata da Carlo Alberto nel 1828, da Vittorio Emanuele II e Ferdinando duca di Genova nel 1836, da Umberto, principe di Piemonte ed Amedeo, duca d'Aosta, nel 1854 e da moltissimi altri personaggi. Fu descritta dal cav. G. B. Araldo segretario del comune di Crissolo e socio del Club Alpino, il quale lo assegna una lunghezza di ben 000 metri ed una larghezza ed altezza medie di circa 10 metri. Per poter ben visitarla occorre sia illuminata con magnesio o con altro sistema ad effetto, ed allora si godono si gradevoli vedute, che non si possono descrivere (1).
Cenni storici. — Le medaglie, i sepolcri e le lapidi rinvenute a Crissolo ne attestano l'antichità e la dimora dei Romani che aprirono in quo' luoghi alcuni passaggi nelle Gallio. Nei tempi di mezzo a guardia del valico di Crissolo sorgeva un castello occupato dai signori di Barge. Nel secolo decimosecondo ne presero possesso i marchesi di Savona. Verso la metà del secolo decimoquarto, Tommaso lì, marchese di Saluzzo, lo assegnò in feudo al suo terzogenito Azzone il quale divenne lo stipite della famiglia dei conti Saluzzo di Paesana e Castellar. In tempi meno remoti il feudo di Crissolo passò ai Losa o Lasci di Torino di cui fu Alessandro giureconsulto di grido, autore delle Narrazioni Forensi, e suo tìglio Nicolò, senatore in Torino, presidente del Senato di Nizza, autore del trattato De jitre universitatuin e primo conte di Crissolo.
Colt, elett. Cuneo II (Saluzzo) — Dioc. Saluzzo — P3 T.
Oncino (1643 ab.). — Assiso leggiadramente sul clivo verdeggiante della montagna a levante alle cui falde il torrente Zana, o Lenta, corre ad immettersi nel Po, a 8 chilometri da Paesana. Parrocchiale di San Stefano con reliquie venerate.
(1) Il percorrere sino in fondo questa Caverna, non era cosa agevole e scevra di pericoli prima dell'anno 1878, quantunque mai ad alcun visitatore sia toccato danno; molti di essi però, compresi di eccessiva paura, non andavano oltre al luogo segnato coi nomi il [rute e la monaca. La Sezione Torinese del Club Alpino Italiano fece, in quell'anno, con non lieve spesa, ma grande vantaggio dei visitatori, fissare ponti, passerelle e guide di ferro, scavar gradini e pedate tracciando quasi un sentiero che rende ora sicuro e facile l'aggirarsi per quegli oscuri corridoi dentro le viscere della terra (Martelli e Vaccauone, Guida delle Alpi Occidentali, voi. 1. Torino 1880).