Mandamenti e Comuni del Circondario ili Saluzzo
famiglie del luogo. Nel centro del paese in mezzo a due piazze sorge ancora l'antico castello che vuoisi fondalo dai Benedettini ed è ora proprietà dei conti Solaro di Moretta. Nel suo recinto munito di bastioni e di torri era una piazza d'armi, la ca.sa del comandante e un piccolo ospedale. Congregazione di carità, Ospedale, Asilo infantile, lascito Pai mero, Opera secolare della Madonna del Pilone, Socielà agricola operaia e Società militare, Banco cooperativo di depositi e prestiti, banchieri scontisti, Società di assicurazione, fabbrica di laterizi, ruolini.
Il comune di Moretta è servito dalla Iramvia a vapore Saluzzo-Torino, che vi ha una bella e comoda stazione a levante dell'abitato. Moretta ha pure una stazione della ferrovia Saluzzo-Airasca e Moretta-Cavallermaggiore, situata a ponente dell'abitato, presso il Santuario.
Cenni storici. — Apparteneva anticamente ai Benedettini e faceva parte di esso la vicina terra di Villanova che ne fu poi staccata nel 1423 ed eretta in Comune particolare. Vi ebbero giurisdizione varie nobili famiglie, fra cui t Pascila di Saluzzo, i Cerbi oriundi di C'hieri, gli Elena, ecc., mancati i quali il principe Jacopo d'Acaia ne vendè per 21,000 lire il feudo ai Solari d'Asti che andarono ad abitare nel suddetto castello. Nel 1396 Moretta fu sommamente danneggiato da Facino Cane, che guerreggiava contro Ludovico di Savoia ed Amedeo principe d'Acaia. In seguito il castello fu. dopo un vivo assedio, espugnato dal maresciallo Catinat.
l'omini illustri. — La nobil prosapia dei Solaro che tenne Moretta col triplice successivo titolo di signoria, di contea e di marchesato, diede un gran numero di insigni personaggi che troppo lungo sarebbe citare. Vi nacquero eziandio Giuseppe Prato, dotto medico, autore di parecchie tesi in latino sopra argomenti fisiologici; G. B. Balbis, valente medico anch'esso, professore di botanica, prima nell'Università dì Torino e quindi a Lione, ove fu anche direttore dell'Orto botanico, autore delle Flore torinese, lionese e ticinese, morto nel 1831 ; monsignor Craveri, missionario in Siria, Palestina, Egitto e poi vescovo di Gattelli ili Sardegna; il conte Gaspare Coller, primo presidente della IL Camera dei Conti, quindi primo presidente della Corte di Cassazione e presidente del Senato del Regno; e finalmente il vivente conte Diodato Pallieri, presidente onorario del Consiglio di Stalo e senatore del Regno.
Coli, elett. Cuneo II (Saluzzo) — Dioc. Torino — P2 T. e Str. ferr. Airasca-Cavallerniaggiure.
Cardè (2021 ab.). — Sta sulla sponda destra del Po, a circa 0 chilometri da Morella e la sua parrocchia di Santa Caterina, edificala nel 1306, fu ricostruita nel 1704 dal marchese Saluzzo Miolans Spinola in forma di croce greca. Castello di qualche momento in tempi antichi come scorgesi da'suoi avanzi, nel cui recinto abitavano 200 circa persone e stava una parrocchiale detta l'arrocchia Castri. Congregazione di carità, Asilo infantile. Cereali, fieno, molta canapa, foglia di gelsi, uve e bestiame numeroso.
Cenni storici. — Cardò prese il nome dai molti cardi selvatici che ancor vi nascono ed era unito nel medio evo al territorio di Saluzzo da cui fu smembrato nel 1324. Fu signoria dei marchesi di Saluzzo-Cardò ora estinti e questa signoria fu causa di frequenti danni al paese per le guerre che questi marchesi dovettero combattere col ramo primogenito dei Saluzzo. Nella guerra del 1551 il castello suddetto era stato tolto ai Francesi dagli Imperiali ; ma nel medesimo anno le truppe di Francia, dopo parecchi giorni d'assedio, lo riconquistarono e lo smantellarono dopo passata a fil di spada la guarnigione. Nel 1754 il re infeudò Cardè a M. T. Saluzzo Miolans Spinola, marchesana d'Aglio e di Garessio, e nella parrocchiale giaciono le spoglie degli ultimi feudatari, il barone Vittorio di Cardò, morlo nel 1829, e quelle del marchese C. Casimiro di San Germano, morto a Napoli nel 1832.