Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Cuneo', Gustavo Strafforello

   

Pagina (163/516)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (163/516)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   15,4 Farle Prima - Alla Italia
   boschi cedui, fieno, ma sopratulto vini ottimi, fra i quali il cosidetto pelaverga rosso e nebiolo spumante. Selvaggiume,
   Cenni storici. — Era compreso nel dominio dei Liguri Vagienni, e nel suo agro si rinvenne una lapide romana ed una gran tavola di marmo bianco con lunga iscrizione latina del tempo dei Longobardi, il cui re Astolfo vi fondò un monastero, distrutto nel 906 dai Saraceni di Frassineto e altri ribaldi. Bagno divenne poi un priorato, finché nel 1774 fu unito alla mensa vescovile di Saluzzo.
   Coli, elett. Cuneo lì (Saluzzo) — Dioc. Saluzzo — P1 T. a Saluzzo.
   Mandamento di BARGE (comprende 2 Comuni, popol. 10,641 ab.). — Territorio in località montuosa, discretamente fertile, ma specialmente proficuo per l'abbondanza delle ricchezze minerali. Buona parte del territorio è a pascoli. La catena di monti che cstcndesi in questo Mandamento serve di contrafforte sinistro alla valle del Po. Cave di gneis sul Mombracco. Cave di micaschisto durissimo, molto resistente alle intemperie e conosciuto comunemente col nome di pietra Bargiolina. Se ne fa un largo impiego a Torino per la costruzione dei pavimenti interni, per la copertura dei tetti, ecc.
   Barge (9944 ab.). — Giace sulla sinistra del torrente Ghiandonc, in un seno formato dal Mombracco, e dalla catena di monti in relazione con la valle del Po, a maestro e a 18 chilometri da Saluzzo. È diviso in Borgo vecchio superiore, inferiore e S. Rocco, con parecchie frazioni. Aveva anticamente tre porte e vi sorgevano due forti castelli, uniti da un doppio ricinto. Secondo i principii di architettura militare di quei tempi la fortezza di Barge era di grande importanza. Tre parrocchie: una dì San Giovanni Battista, costruita nel 1740 su disegno del Vitloni, con navata maestosa, facciata a due ordini di pilastri e campanile di costruzione longobardica, unico avanzo dell'antica parrocchiale rovinata. Delle altre due parrocchie, una, di bel disegno moderno, è sacra ai Ss. Martino vescovo e Vincenzo martire; l'altra, antica e d'ordine semi-gotico, è posta sotto il patrocinio di San Pietro in Vincoli. Assai bella, comecché alquanto angusta, è la piazza pubblica; alcune fra le vie sono molto ristrette e fiancheggiate da case male costruite. Ameni, per contro, i due pubblici passeggi, ombreggiati da querci, olmi, platani piantati in bella simmetria. Ospedale, Opera Agnes-Robert ; Società operaia di mutuo soccorso e Società di mutua beneficenza fra operai infermi. Viti, gelsi, pascoli, castagne; concerie, tintorie, molini, ecc.
   Cenni storici. — Fu luogo cospicuo nell'agro dei Vibri o Vibelli (Forum Vièti ricordato da Plinio), confinanti coi Liguri Vagienni ; e, caduti i dominili romano e longobardico, passò sotto la giurisdizione dei marchesi di Torino, che lo infeudarono ai Castellani di Barge. Riunito in seguito ai possedimenti di Casa Savoia sino al 1536, fu occupato da Francesco 1 di Francia, ripigliato e fortificato dagli ausiliari imperiali, che vi misero a difenderlo ;1 celebre capitano napoletano Brancaccio, il quale respinse con gravi perdite i Francesi. Costoro tornarono in gran numero e sotto valorosi capitani, fra cui il Ilangone, lo Strozzi, il Malatesta, e in un assalto furioso il Brancaccio, oppresso dal numero, fu fatto prigione e messo a sacco il borgo. Per ben tre anni vi continuò una guerra di distruzione. Nel restituir poi il paese i Francesi vi atterrarono le mura del Borgo vecchio. Dopo il 1604 il francese Lesdiguières saccheggiò crudelmente Barge, il quale fu anche malmenato dal Catinai dopo la sua vittoria del 15 agosto 1690 alla vicina Staffarda, di cui parleremo più innanzi.
   Uomini illustri. — Nacquero a Barge, fra gli altri, il P. Antonio Malafossa, detto il Bargia, valente matematico e lettore acclamato di teologia in parecchie Università d'Italia ; un P. Angelo da Barge, elegante poeta latino e professore di lettere greche