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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte l'rmia — Alta Italia
   dui conte Leone Martina di Cornegliano, attuale proprietario. Il primo di questi due castelli, sovrastante alla parrocchiale e all'abitato ed appartenente ai Saluzzo ili Castellar e Paesana, è di aspetto maestoso, con bella tacciata e gradinata e con ricchi arredi e capi d'arte nei comodi e spaziosi appartamenti. Congregazione di carità. Cereali, canapa, gelsi, orzo, fieno e sopratutlo vini così squisiti, che di essi e di quelli del vicinissimo Pagno la marchesana di Saluzzo soleva inviare ogni anno 30 botti a papa Giulio 11.
   Cenni storici. — Verso il 1300 ebbero questo castello dai marchesi di Saluzzo i Morozzo di Mondovì, poi i Braida d'Alba e i Gozzano di Torino. Nel 1363 fu venduto dal marchese Azzone di Saluzzo per 50,000 fiorini d'oro al conte Amedeo di Savoia, clic ne investì a titolo di feudo lo stesso Azzone, capo stipite di tutti i feudatari che d'allora in poi vi ebbero signoria. 11 diritto d'investitura appartenne in seguilo ora ai principi Saluzzesi, ora ai re di Francia, ora ai Delfini viennesi ed ora ai sovrani Savoinì. Negli ultimi lustri del secolo XV e nei primi del successivo era consignore di Castellar un Giovanni Andrea di Saluzzo, che lasciò una preziosa cronaca manoscritta, posseduta e fatta stampare poscia dai Saluzzo di Paesana. Fu personaggio d'alto affare, uomo di guerra ed uno dei cento cavalieri creati dal re di Francia mezz'ora prima della celebre battaglia di Chiara d'Adda.
   Coli, elett. Cuneo li (Saluzzo) — Dioc. Saluzzo — P1 T. a Saluzzo.
   Lagnasco (2115 ab.). — Sulla sponda sinistra della Varaita, a G chilometri da Saluzzo, ed attraversalo dall'antica strada da Savigliano a Saluzzo. Parrocchiale della Natività della Vergine dei primordii del secolo scorso. Vi si veggono ancora tre castelli feudali, fra cui quello dei Tapparelli d'Azeglio, costruito ed ampliato in varie epoche, vasto e degno di essere visitato per i pregevoli dipinti antichi onde va adorno. A est e presso il borgo scorgesi il palazzo Garelto, moderno e tutto dipinto internamente. L'antica chiesa parrocchiale, posta fuori della terra in vicinanza del cimitero e che fu distrutta nel principio di questo secolo, era fregiata di alcuni buoni dipinti a fresco creduti del Dolce di Marcile. In un'antica cappella annessa al detto cimitero è ora tumulata la salma di S. E. il marchese Emanuele Tapparelli d'Azeglio, morto nel ÌS'JO, insigne benefattore della Provincia di Cuneo, ed ultimo rampollo di quella illustre prosapia. Ospedale e Congregazione di carità, Asilo infantile. Bestiame, pollame, grano turco, legname da costruzione e da ardere. Molti canali attraversati dalla ferrovia. Filanda di seta a vapore (1).
   Cenni storici. — Fu una delle terre cospicue comprese nell'antica contea di Auriate, ed appartenne successivamente ai marchesi di Busca, a quelli di Saluzzo, al comune di Savigliano, ai Falletto d'Alba, ai Tapparelli di Lagnasco, i quali acquistarono poi, con titolo marchionale, il nobile feudo d'Azeglio, m quel d'Ivrea, e diedero, fra gli altri illustri personaggi, Boberlo e Massimo d'Azeglio, a tutti noti. Questa chiarissima prosapia si estinse col conte Vittorio Emanuele, figlio di Roberto, già ambasciatore a Londra (1850-(ì9), nato nel 1815, morto nell'aprile del 1890. Coli, elett. Cuneo 11 (Saluzzo) — Dioc. Saluzzo — P3 ivi, T. a Saluzzo e Str. ferr. Saluzzo-Savigliano.
   Paguo (989 ab.). — Sta nel centro di vai Bronda, fra Brandello e Castellar, a 7 chilometri da Saluzzo, con parrocchiale dei Ss. Pietro e Colombano. Ampia piazza, ed al pie della collina un palazzo già vescovile per villeggiare. Sul colle a nord sorge la cappella di San Grato, e su quello a nord-ovest quella di Sant'Eusebio, dalle quali scopresi un vasto panorama della valle del Po. Congregazione di carità. Cereali,
   (1) Attiguo al castello e dentro la fossa del medesimo, trovasi un edilizio del XVI secolo, ora palazzina di campagna del marchese Boyl di Putifigari. Quantunque trascurato, merita ricordo sopratntto per la bellissima porta esterna adorna di sculture in legno dell'accennata età.