Mandamenti e Comuni del Circondario di Mondovì
III.)
Emanuele d'Azeglio, per servirsene a scopo di feste o di adunanze; ma con l'obbligo di conservarla e mantenerla come monumento storico e per la restaurazione della quak> questi spese, vìvendo, lire 135,000.
Droit (juui quìi soit, ecco il molto dei Gavazza che si legge sul frontone della porla, ma che Francesco Gavazza, vicario generale e consigliere di Margherita di Foix, vedova del marchese di Saluzzo Ludovico II, non ha saputo guari mettere in pratica. La prima cosa che salta agli occhi del visitatore è appunto la porta, o per meglio dire i battenti di essa, in legno artisticamente intagliati, e che il marchese comperò separatamente dalla casa al prezzo di lire 3000. Battenti simili trovansi pure nel convento dei Serviti della chiesa di San Giovanni, alla porta della sala chiamata del Capitolo.
Scrostando i muri e le pareti delle stanze si scopersero sotto la moderna arricciatura gli antichi dipinti, gli ampli balconi e tutte le vestigi! dell' architettura lombarda di cinque secoli addietro. Non badando a spese il marchese fece ricomparire le finestre costrutte, gli stemmi antichi, gli splendidi soffitti ; fece ricostrurre i loggiati, le torri, i merli ghibellini , ridonando allo storico palazzo la forma e l'aspetto di quello che fu.
Dal portone si accede sopra un vasto terrazzo, circondato da un porticato sostenuto da colonne granitiche, i cui capitelli hanno scolpito un pesce, lo stemma dei Gavazza. Un'artistica balaustrata di marmo chiude il terrazzo che sovrasta al giardino, nel quale il marchese d'Azeglio intendeva far porre una fontana d'architettura dell'epoca. Ora ci penserà il Municipio. Dal terrazzo si accede a diverse sale. A destra vi è la sala d'udienza, a sinistra quella da pranzo. 1 mobili, cioè tavole, sedie, forzieri, credenze, sono tutti di lavoro pregevolissimo e appartengono ai secoli XV e XVI. La tavola della sala da pranzo è'del 1300.
Fig. 41, — Monumento a Silvio Pellico in Saluzzo (da fotografia di FERRARIS).
Ul — La l'air la, voi. I.