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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   11 fi Parte Prima — Alta Italia
   coperto per gli esercizi, belle ed ampie scuderie, capaci di 500 cavalli, un grandioso porticato ed una bella galleria, lunga 152 metri, in linea retta.
   Ospedale civile (disegno del predetto architetto Borda e dell'ing. Ferrari), con un'annua rendita di 80,000 lire, ed annessi un gran cortile ed un ampio giardino. Palazzi D'Isasca, Saluzzo di Paesana ora Sordevolo, Saluzzo di Monterosso, Peyron, Ghigo, Oddono, ecc., e molte belle case nella contrada del Quartiere.
   Sei piazze, delle quali una nella parte alta, detta piazza Castello perchè situata presso il suddetto castello dei marchesi di Saluzzo, assai ampia e con fontana zampillante in una gran vasca di marmo ottagona, in cui si versa l'acqua da una colonna marmorea nel centro. Delle altre cinque piazze al basso, quella accanio al Duomo, ove termina una lunga ed ampia contrada, fiancheggiata in parte da portici, contiene la statua in marmo di G. B. Bodoni (fig. 40), di Gabriele Ambrosio di Torino. La seconda, detta piazza Nuova (ora Garibaldi), aperta nel 1802, è fiancheggiata a mezzodì da belle case con comodi portici; Laterza, detta dello Statuto, è situata nel centro del gran Corso e per mezzo di.una contrada elegante con alti portici, aperta nel 1855, comunica colla quarta, la piazza Cavour, davanti la stazione ferroviaria. Nella suddetta piazza dello Statuto ammirasi il monumento a Silvio Pellico (fig. 41), pregevole scoltura del Simonetta, come nella quinta, piazza Dettiti a, è da vedere quello del celebre storico abate Carlo Denina (fig. 42), lavoro del Balzico. Il busto della poetessa Diodata Saluzzo (fig.43) sta sotto il portico del palazzo civico.
   Oltre i viali pei pubblici passeggi, sorgono sulla vicina collina parecchie amene ville, fra cui primeggiano il Belvedere o villa Radicati, da cui si gode della vista di una gran parte del Piemonte, edificata pel re di Francia (1572-79), e che servì al P. Beccaria per determinare l'arco del meridiano di Torino, e la villa Bramafariua, già della famiglia Saluzzo di Monesiglio, resa celebre per le esperienze chimiche che vi fece il conte Angelo, primo dei fondatori della R. Accademia delle Scienze di Torino. Sulla medesima collina ridente contansi anche le ville dell'Orfanotrofio, Ferraris, Turbiglio, Portula, Del Borgo, ecc.
   Ma il monumento più cospicuo di Saluzzo, e di cui diamo qui due vedute in un con ampia descrizione per la sua importanza storica ed artistica, è la cosidetta Casa Gavazza ffigg. 41-45), generosamente donata al Municipio dal compianto marchese
   Fig. 40. — Monumento a G. B. Bodoni in Saluzzo (da fotografia di Ferraris).