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Parie Prima — Alta Italia
da Trinila, Parrocchiale moderna dell'Assunta, con facciata a due ordini, dorico e jonico, dell'architetto Falconetti, un gran quadro d'essa Assunta che credesi del Molineri e altri pregevoli dipinti. Sulle cadenti pareti dell'antica parrocchia abbandonata aimniravansi alcuni freschi dei tempi di Masaccio e sulla facciata della distrutta cappella di San Defendente, un altro fresco rappresentante la Visitazione, creduto di uno dei migliori allievi del Luini o dell'antica scuola lombarda. Palazzo Campana, già Beggiami, e palazzo Nicolis di Robilant, arnbidue con ricchi ed ameni giardini. Varie piazze di cui la principale ha un pozzo a sei colonne isolate, irregolari, la cui fondazione risale ai tempi della seconda crociata. Congregazione di carità e Asilo infantile. Cereali, gelsi e allevamento di maiali. Fabbrica di laterizi, ruolini, seme bachi.
Ricordanze storiche nei dintorni, fra le quali i ruderi di una fortezza distrutta dai Saraceni di Frassineto in cui si rinvennero monete e medaglie dei tempi di Ottaviano Augusto. Poco lungi dall'abitato, nella regione detta l'ontvei (o Ponte Vecchio) la strada romana Julia Augusta, attraversava la Stura sopra un ponte murato per cui passavano gli eserciti romani avviati in Ispagna. Da questa strada un'altra se ne spiccava presso Sant'Albano col nome di Sonia.
Cenni storici. — Rilevasi da alcune lapidi con iscrizioni romane che Sant'Albano fu un sobborgo della vicina Augusta Vagiennorma. Appartenne anticamente alla Chiesa d'xYsti da cui passò ai Malabaila, nobili astesi, e quindi ai principi d'Acaja che ne contesero per lungo tempo il possesso ai marchesi di Monferrato, finché, rimastone padrone Ludovico d'Acaja, fu da luì infeudato, nel 1412, ai Beggiami di Savigliano. In seguito vi ebbero anche giurisdizione un altro ramo dei Beggiami e i Faussone di Mondovi.
Uomini, illustri. — Oriunda di Sant'Albano è la nobil famiglia Musso, ch'ebbe in feudo una parte del marchesato di Cravesana e che, stabilitasi in Fossano, diede chiari personaggi: e in Sant'Albano fecero lunga dimora i due conti padre e figlio Nicolis di Robilant, il primo celebre ingegnere architetto, il secondo ministro della guerra, come fu poi ministro degli esteri suo figlio Carlo Felice morto ambasciatore a Londra.
Coli, elett. Cuneo IV (Mondovi) - Dioc. Mondovi — P2 T.
Mandamento di VICOFORTE DI MONDOVI' (comprende 5 Comuni, popolazione 9951 ab.). Territorio in colle e in piano, bagnato dalla Corsaglia e dall'Frmena, che nasce da piecola fonte poco lungi dal Santuario della Madonna di Vico. Vigneti, castagni e gelsi, cereali, castagne, vino assai buono, specie il moscato, tartufi, acque minerali, cave d'argilla figulina, di quarzo, di lignite, di pietra arenaria.
Vicoforte di Mondovi (2949 ab.). — Già Vico di Mondovi, sta presso un alto colle su cui sorgeva un antichissimo e forte castello che fu atterrato, a 7 chilometri da Mondovi. Ha tre parrocchie, la principale delle quali dei Santi Giovanni e Donato, ricostruita sull'antica minacciante rovina, fu architettata dal torinese Coletti e ne fu eretto il campanile sulla torre dell'antico castello che vi sta a ridosso. La seconda parrocchia è quella dei Santi Pietro e Paolo e la terza quella dell'Assunta. Del celebre Santuario già abbiamo trattato a pagg. 96-97. Congregazione di carità, Asilo infantile. Fabbriche di maioliche, di laterizi, di fiammiferi in legno, segherie idrauliche di legnami, ecc. Nella regione detta della Uoce furono scoperte, non ha gran tempo, due sorgenti ferruginose, una magnesiaco-alcalina ed una solforosa e per agevolare l'uso di queste acque gli amministratori del Santuario hanno fatto erigere due alberghi capaci di accogliere molte persone. Di coteste acque scrisse un cenno Giuseppe Parola (1SG0) e trattò il dottor Garelli
Ceniti storici. — Venne fondalo in epoca remotissima. I suoi abitanti concorsero