Mandamenti e Comuni del Circondario di Mondovì III.)
coperta di anione praterie, fresca e salubre dimora estiva di molti abitanti della Liguria occidentale, dei quali un numero anche maggiore suole recarsi a passare l'estate nella stessa Ormea.
Nei tempi andati era in Orinea un rinomato lanifìcio regio, dei cui panni, che gareggiavano per bontà coi francesi e gl'inglesi, vestivansi le truppe; ma anch'esso fu distrutto nel 1799 dall'esercito francese. Vi sono però sempre tessitorie di lana a mano, fabbriche di paste alimentari, di carri, di formaggi e burro, di cui si fa grande smercio ; segherie idrauliche di legnami, concerie, parecchi molini, martinetti, ecc. (1).
Cenni sforici. — Prima del Cristianesimo gli abitanti di codesto luogo, del pari che i montanari liguri delle valli d'Aroscia e del Tanaro, adoravano il Dio Taeu-tates (che credesi il Tkot dei Fenicii), che presiedeva all'aria, agli spiriti e alle ombre de' morti vaganti per l'aria, e guidava i viaggiatori su per le Alpi e principalmente nella regione di Teco. Ciò è attestato da un'iscrizione latina al Dio Teutates, rinvenuta, nel 1718, in un sito della valle inferiore di Pieve, sopra l'urna cineraria di certo L. Panio (in (teiera soluto udeuto Teutates). Il Cristianesimo pare vi fosse introdotto sulla fine del IV secolo dal vescovo S. Martino, che si rifugiò nell'isola Gaìlinaria, davanti Albenga. Si chiamò anticamente Ulviea, per la quantità degli olmi; indi Ulmeta. Fu invasa nel X secolo dai Saraceni, che costrussero parecchie torri di forma cilindrica sulle alture. Fece parte del contado d'Alba, poi del marchesato di Ceva. Passò ai re di Sicilia, e nel 1312 ad Amedeo V di Savoia, che lo tenne per due anni, dopo i quali passò ancora ai re di Sicilia. Si assoggettò nello stesso secolo ai Visconti di Milano. Nel 1G24 ne fece acquisto Maurizio di Savoia. Scoppiata la guerra fra Carlo Emanuele I e i Genovesi, questi tennero Ormea per circa dieci anni, sino al 1G35, in cui passò in feudo del cardinale Francesco Adriano dei marchesi di Ceva. Fu riacquistato in seguito dal duca di Savoia e infeudato a C. E. Filiberto d'Este Dronero, indi a Vincenzo Ferrare. Nelle guerre sulla fine del passato e il principio del presente secolo Ormea fu travagliato del continuo, ed occupato ora dai repubblicani francesi sotto il generale Ronchetto, ed ora dagli Austriaci sotto il generale Brentani, finché, caduto l'impero napoleonico, tornò sotto i principi Sabaudi.
Uomini illustri. — Nacquero in Ormea il gesuita B. Rossignoli, provinciale, autore di parecchie opere riputate in latino ; il P. Pietro Andrea Benzo, minore conventuale, vicario apostolico al Cairo, arabista insigne, che servì d'interprete ai generali Bonaparte e Marat in Egitto, indi grande elemosiniere a Napoli, morto nel 1820; il P. Antonio di San Giuseppe, della famiglia Colombo, generale dei Passionisi! ; il teologo Lorenzo Ayme, professore di morale nella R. Università di Torino, e suo nipote D. Pietro Ayme, che resse parecchie cattedre, morto nel 1832.
Col elett. Cuneo IV (Mondovi) — Dioe. Mondo?) — P2 T.
Alto (3G5 ab.). — Comunelle in monte, a 7 chilometri da Ormea, con bella parrocchiale di San Michele arcangelo, edificata verso la metà del secolo XVII, e un rinomato santuario della Madonna del Lago, a circa un chilometro dall'abitato. Grano, legumi, castagne, patate, erbe medicinali e molta caccia.
(1) Ad Ormea sta innanzi un bell'avvenire quando sarà ultimata la ferrata Ceva-Ormea clie si sta ora (ÌS'.IO) costruendo. Da Ormea bisognerà poi proseguire la discesa al mare sia per la valle di Albenga (più breve e meno costosa), sia per la valle di Oneglia-Porto Maurizio (piti importante commercialmente). L'ingegnere Vicari propugna validamente questa seconda linea di discesa, dimostrandola più vantaggiosa, molto più facile tecnicamente ed assai meno dispendiosa della linea Tenda-Ventimiglia.