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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   11 fi
   Parte Prima — Alta Italia
   Cenni storici. — Appartenne in prima alla chiesa di Savona e venne quindi in potere dei marchesi di Savona e Del Carretto, dai quali passò ai marchesi di Saluzzo. Fu acquistata iri seguito dai marchesi di Monferrato, che la diedero in feudo a quelli d'Incisa, finche, con la pace di Gherasco del 1631, venne sotto la signoria di Casa Savoia.
   Culi, elett. Cuneo IV (Momlovi) — Dioc. Mondovì — P2 T. a Salieetto.
   (ìottasecca (652 ah.). — In colle, fra la Bormida e l'Uzzone, a 9 chilometri da Monesiglio, con due parrocchiali : una di San Pietro in Vincoli, d'ordine toscano, con le cappelle d'ordine composito, l'altra, più antica e d'ordine jonico, dell'Assunta. L'antico castello e in rovine. Opera pia Itavina. Frumento, castagne, vino generoso.
   Cenni storici. — Prima del secolo X chiamavasi Lavaniola, e in un diploma del 967 si legge poi Lavugniola quae dicitur Gottasicca. Fu compresa nel marchesato di Gravcsana e passò quindi ai Del Carretto. Nel 1431 fu occupata da Francesco Sforza, capitano delle truppe di Filippo Visconti, e nella pace di Gherasco fu ceduta a Gasa Savoia in pagamento di debiti contratti.
   Coli, elett. Cuneo IV (Mondovì) — Dioc. Alba — l'2 a Monesiglio, T. a Salieetto.
   Mombarcaro (1153 ab.).— Sta sul pendìo del colle più alto delle Langhe, bagnato dal Belbo e a 7 chilometri da Monesiglio, con parrocchiale di San Michele e Congregazione di carità. Era cinto anticamente di mura e vi si entrava per due porte in pietra, sopra una delle quali eravi lo stemma di Francia. L'antico castello fu demolito nella guerra civile fra i principi Tommaso e Maurizio di Savoia e la duchessa reggente. Grano, fieno e formaggio.
   Cenni storici. — Appartenne in prima al marchese Bonifacio di Savona, poi al marchesato di Ceva, e in seguito i marchesi dì Monferrato ne investirono quelli di Saluzzo. L'ebbero quindi successivamente gli Spinola di Genova, i Garretto, i Falletti d'Alba, che ne furono spogliati da Carlo V a favore di don Alvaro Sanchez, suo capitano generale. Venne infine acquistato da Clemente Vivalda di Mondovì, primo presidente del Senato di Torino, che lo tenne con titolo di baronìa.
   Coli, elett. Cuneo IV (Mondovì) — Dioc. Mondovì — l'2 a Monesiglio, T. a Murazzano.
   Prunetto (1116 ab.). — In colle, sulla piccola Bormida, a est di Monesiglio, da cui dista 7 chilometri, con antica parrocchiale di San Lorenzo. Rocca antica, di cui rimangono ancora le solide mura nel punto culminante del villaggio. Monte fru-inentario. Cereali, meliga, uva, castagne.
   Cenni storici. — Il nome indica un luogo irto di pruni. La tradizione fa risalire la sua origine ad epoca romana, non ben nota, Una enorme frana, di cui rimangono numerose traccie, ingoiò (credesi in principio del medioevo) la massima parte dell'abitalo. Con diploma del 967 Ottone l ne fece dono, con altri luoghi, ad Aleramo I, marchese di Monferrato. Nel 1278 lo ereditò Enrico Del Carretto, e più tardi divenne marchesato degli Scarampi, il cui castello, coi feudi annessi, fu acquistato dal conte Saluzzo. Attualmente il castello appartiene al distinto cav. avv. Del Corno, che ne iniziò i restauri.
   Coli, elett. Cuneo IV (Mondovì) — Dioc. Mondovì — P a Monesiglio, T. a Cortemilia.
   Salieetto (1861 ab.). — Siede appiè di un colle, sulla sponda destra della Bormida, a S chilometri da Monesiglio. La parrocchiale di San Lorenzo è a tre navate, con uu bel coro, una bella sagrestia ed una facciata tutta a pietre lavorate. Piazza dinanzi all'altra chiesa di Santa Elisabetta. Nel centro antico castello, già dei feudatari. Congregazione di carità. Frumento, meliga, uve, foglia di gelsi abbondante e molti bozzoli. Grandiosa strada d'accesso alla stazione ferroviaria con un ponte