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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   •10-2 Parte Prima — Alta Italia
   altissima, lavorate in gruppi fantastici e con bizzarre e vaghe forme. Havvi, fra le altre, un immane velario che scende in pieghe maestose sino al suolo.
   2. La sala del Baldacchino [fig. 31).— Così chiamata perchè appeso alla vòlta, m forma di rettangolo quasi perfetto, spiegasi un vaghissimo baldacchino, ornato di rabeschi e frange alabastrine di mirabile magistero. Singolare al tutto è la forma
   delle stalattiti e stalagmiti, le prime pendenti dalla vòlta, le seconde sorgenti dal suolo, ambedue in bianchi cilindri di forme strane e con ricami fantastici.
   3. La sala delle Campane e la Sagrestia. — Anche questa è discretamente ampia e va ornata da una varietà incredibile di formazioni calcari, le quali o pendono a fasci dalla vòlta, o spiccanti capricciose dalle pareti in giro, o coprono di tappeto rabescato i dirupi, fra i quali er-gonsi di quando in quando grosse stalagmiti. In un angolo della sala le incrostazioni hanno formato una specie di confessionale eli marmo bianco, donde il nome di Sagrestia; mentre quello delle Campane proviene dairitnilare che fanno alcune stalagmiti, percosse dalla guida, i rintocchi lontani di una campana.
   4. La sala del Tempio. — E la più vasta di tutte, sì che le fiaccole non riescono a rischiararne i contini. Vi si accede passando per la Bocca della Balena (fig. 30), ampia fessura aperta orizzontalmente nella roccia e sbarrata dall'alto al basso da una filiera di larghi denti, che rendono iniagine dei fanoni onde va armata la bocca immane del monarca dei cetacei. Ivi ammiratisi
   le stalagmiti più voluminose e più 1% 30. - Caverna di Bossea: Bocca della Balena. bel]e_ ^ di gsse rassomjglja una
   statua colossale con in capo un gran berrettone, e più oltre vedesi un simulacro di torre pendente, ed una guglia gotica con intagli e fiorami. L'insieme di codesta gran sala è stupendo, e ben merita il nome di tempio che le fu dato.
   5. Il castello Quintino Sella. — Giunti in fondo alla sala dell'empio, si prosegue e per una gradinata a vari gin si arriva al sommo della frana, poco lungi dalla quale la via si biforca. Quella a sinistra, ripida e fra due pareti ristrette, conduce ad una vetta, su cui sorge un masso enorme tutto coperto di stalagmiti curiosamente disposte e lavorate, sì che gli danno aspetto di un forte castello, al quale fu posto il nome del sempre compianto alpinista, valente scienziato e sommo finanziere, Quintino Sella. Seguitando invece il cammino a destra si sale al ponte di