Mandamenti e Comuni del Circondario di Mondovì
III.)
deH'éra volgare dai Romani die 11 anni dopo v i dedussero una colonia. Non si sa con certezza quando sia accaduta la' distruzione dell'antica Augusta Vagiennorum, ina pare probabile sia stata distrutta da Alarico sul principio del secolo V. Gli aiutanti di Bagienna che scamparono dal fuoco e dal ferro dei Goti, ricoveratisi nel luogo ove è ora Bene, vi costruirono un castello e stettero in prima soggetti agli imperatori e re d'Italia e quindi nel 901 furono da questi ceduti ai vescovi d'Asti, che li tennero, senza però goder totalmente i diritti signorili, sino al 1388, in cui fu eretta la diocesi di Mondovì; e Bene, che l'anno prima era già stata tolta dal loro dominio temporale, fu ancora staccata da quello spirituale per aggregarla alla novella diocesi. Espugnò Bene nel 1387 Amedeo principe d'Acaia, colì'aiuto di Amedeo VII conte di Savoia ; la perdette nell'anno successivo per opera delle forze del conte di Virtù; fu però bui presto da esso riacquistata; gli fu ripresa nel 139G da Facino Cane, che guerreggiava per conto del marchese di Monferrato; ma nel 1399 Bene eia di nuovo in potere della Gasa d'Acaia, che la ritenne, ed all'estinzione di quel ramo passò ad Amedeo Vili. Nel 1412 Ludovico d'Acaia infeudò Bene a Ludovico Costa di Ghieri. Sul principio del secolo XVI venne in potere di Francesco I. che ne fortificò le mura ed il castello sì da poter resistere agli assalti reiterati delle truppe imperiali, a cui furono costrette cedere le fortezze ili Ghcrasco e Possano. Nel 1561 Emanuele Filiberto, desideroso eli riattare le fortificazioni di Bene, la riacquistò dalla Casa Costa, permutandola con due feudi nella Bressa. Carlo Emanuele 111 richiamò la città a nuovo splendore facendola, nel 17G2, capo di un principato, del quale investì lì eluca del Chiablese suo figlio.
Uomini illustri. — Bene va superba a buon diritto di aver dato i natali, nel 1540, all'immortale Giovanni Bolero (morto nel 1017 in Torino), autore di molle opere pregiatissime, ma principalmente della classica Ragione di Stato, tradotta in tutte le lingue viventi ed anche nella Ialina. Vi nacquero inoltre il cav. abate Costanzo Gazzera, professore di filosofia, bibliotecario dell'Università di Torino, socio e segre -lai io della R. Accademia delle Scienze, autore di molli riputali sprilli, specialmente archeologici e bibliografici ; il generale Paolo Pacchia, autore del Précis unahjti/te de l'art de la guerre, padre dell'attuale vice-ammiraglio conim. Carlo Alberto ; il P. Francesco Calandri G. R. S., mollo lodalo per i suoi scritti epigrafici. Coli, elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Mondovì — P3 T.
Lequio Tanaro (15G0 ab.). — Formato di sparsi casali fra il Tanaro a est e il Monelalavia a ovest, a 7 chilometri eia Bene Vagienna, ha una parrocchia d'ordine composito dedicata a S. Michele, un'altra chiesa moderna, piazza pubblica con casa comunale e la bella casa Salrnatoris. Congregazione di carità, asilo infantileMegiìm Margherita. Frumento, frutte varie, gelsi, fieno e molto bestiame.
Cenni storici. — Al tempo dei Romani sorgevano su queste colline le ville amene dei Vagienni, come attestano le lapidi con iscrizioni rinvenutevi. Nei mezzi tempi Lequio appartenne alla chiesa d'Asti e fu unito a Bene, da cui venne staccato nel 1691 ed eretto in Comune. Divenne poi feudo con titolo comitale del conte G. Secondo Salrnatoris, senatore, il quale vi fece edificare, negli anni 1714-15, la suddetta casa signorile.
Coli, elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Mondovì - P- ivi, T. a Pene Vagienna.
Mandamento di CAKHU' (comprende 4 Comuni, popol. 10,250 ab.). Territorio fertile soprattutto per cereali, bagnato dal Pesio che scende dai vicini colli occidentali e inette capo nel Tanaro fra esso territorio e (fucilo di Bastia.
Carrù (4128 ab.). — Sta sulla sponda sinistra del Tanaro, a est di Mondovì, da cui dista 13 chilometri. Parrocchiale dell'Assunta e, poco lungi dall'abitato, santuario della Madonna dì Ronchio. Piazza spaziosa per fiere e mercati e antico