Mandamenti e Comuni del Circondario di Mondovì III.)
Mandamento di SOMMARIVA DEL BOSCO (comprende 3 Comuni, popol. 9844 abitanti). — Territorio in pianura e in collina, bagnato dai rivi Riccliiardo e Pocapaglia e da una gora per l'irrigazione dei prati. I prodotti principali sono quelli dei cereali e dei bovini, clic smerciatisi comunemente a Brà, Carmagnola ed anche a Savigliano. Bosco ceduo confinante con Sommariva Perno e Baldissero.
Sommariva del Bosco (5909 ab.). — E situato alle falde di una piccola collina che costeggia la strada provinciale a ovest d'Alba, e le case sono disposte in parte sui colli circostanti e stanno a guisa d'antiteatro intorno ad altro poggio, sulla cui vetta sorge un castello delizioso, con attigua la parrocchiale, che sta sotto l'invocazione dei Ss. Giacomo e Filippo; è assai vasta e di moderna costruzione. Il santuario della Vergine di San Giovanni è uno dei più rinomati del Piemonte. Ed uno dei più belli ed ampli del Piemonte è anche il suddetto castello dei marchesi d'Aix e Sommariva, il quale contiene una ricca e scelta biblioteca di opere classiche antiche e moderne. Le sei contrade principali del paese vanno a mettere capo nella piazza nel centro. Ospedale, Ospizio delle fanciulle orfane, Asilo infantile. Cereali, legna, bestiame bovino, fabbriche di calce e di laterizi, torcitoio a vapore per la seta.
Cenni storici. — Ebbe il nome di Sommariva per la sua posizione. Il conte Umberto II di Savoia l'assegnava nel secolo XI alla chiesa d'Asti. Fu tenuto in feudo da una famiglia che dallo stesso luogo prese nome. I signori di Lucerna lo vendettero nel secolo XIII all'abbazia di Susa. Passò ai principi d'Acaia, che nel 13G1 lo cedettero ai Malabaila. Nel secolo successivo Carlo di Savoia lo cedette al fratello Renato, detto il gran Bastardo. Appartenne successivamente ai marchesi d'Urfè, ai marchesi Seyssel d'Aix ed a quelli di Saluzzo, che se ne impadronirono nel 1496.
Uomini illustri. — Nacque fra gli altri in Sommariva del Bosco Bartolomeo Braida, legista e poeta assai stimato a' suoi tempi, e creduto dal Quadrio identico a Bartolomeo Abrato, grande amico del Marino, e di cui abbiamo alle stampe parecchi componimenti poetici. Vi ebbero inoltre i natali : il teologo G. A. Alasia, professore di geometria e poi d'etica, autore di un'opera di morale in nove volumi molto stimata ; monsignor N. Abrate, eletto nel 1848 da Pio IX ad amministratore apostolico della diocesi di Terni, e morto l'anno seguente ; e il teologo Giovanni Parato, dottissimo professore di teologia morale nella R. Università dì Torino.
Coli, elett. Cuneo 111 (Alba) — Dioc. Torino — F3 T. e Str. ferr. Brà-Carmagnola.
Ceresole Alba (1940 ab.). — Giace a 5 chilometri da Sommariva del Bosco, bagnato dal rio Ricchiardo, e in parecchie frazioni, di cui quella detta Palermo era già munita di un castello fortificato, di cui scorgonsi le vestigia. La parrocchiale di San Giovanni Battista, di moderna architettura, è assai bella ed il suo campanile è formato da una torre, unico avanzo della fortezza che vi sorgeva anticamente e fu atterrata. Bel palazzo dei marchesi di Caselle e Giusianico, conti di Ceresole e Palermo. Congregazione di carità, Asilo infantile. Frumento rinomatissimo per semente, vino, selve di roveri; tinche e lucci nei laghetti.
Cenni storici. — Appartenne al contado, indi alla chiesa e per ultimo al comune d'Asti, il quale l'alienò alla nobile famiglia dei Rotario, dai quali lo acquistarono parte il Comune del luogo e parte i Quadri con titolo di marchesato. L'ebbero poi successivamente vari altri casati, ultimi gli Zcielli di Carmagnola. Ma Ceresole va rinomato principalmente nell'istoria per la battaglia del suo nome, la più decisiva di quante a quei tempi siensi combattute in questa parte d'Italia, e fu il 14 aprile del 1514- fra le truppe francesi, capitanate dal giovine principe d'Enghien, e le imperiali o spagnuole, sotto il comando d'Alfonso d'Avalo marchese del Vasto, regnando in Piemonte il duca di Savoia Carlo III il Buono. Dopo alterne e
131 — La l'ai ria, voi. 1.