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Parte Prima — Alta Italia
Montclupo Albese (654 ab,). — In giacitura montuosa, a 3 chilometri da Diano d'Alba, con parrocchiale e Congregazione di carità. Cereali, frutta e molto vino.
Cernii storici. —• Appartenne ai Gostanzi, nobili d'Alba, dai quali passò ai Prati nionferrini, e quindi, con titolo di contea, ai Malvasi di Finale, ai Rangoni-Malherba d'Alba, ai Cappellini di Mondovi, e per ultimo ai Fai isso ni.
Coli, elett. Cuneo 111 (Alba) — Dioc. Alba — P2 a Diano d'Alba, T. in Alba.
Rodello (614 ab.). — Siede in amena collina, bagnato dal Rodello, a 3 chilometri da Diano d'Alba. Parrocchia e Congregazione di carità. Il territorio, tutto montuoso, produce uve, castagne e cereali di varie specie; bestiame.
Cenni storici. — Primi signori di Rodello furono i marchesi di Monferrato, e nel 1396 il marchese Teodoro ne fece dono ad un Darnazotto della Mella per servizi guerreschi. In seguito ebbe altri feudatari ; i Folletti della Morra l'ebbero con titolo comitale, e con titolo signorile i Fallelti di Barolo e i Ferraris di Vercelli, Coli, elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — P1 T. in Alba.
Serralunga d'Alba (già San Cereseto) (1068 ab.). — Sorge fra i due torrenti Talloira, a 8 chilometri da Diano d'Alba, con parrocchiale di costruzione moderna dedicata a San Sebastiano; Congregazione di carità e legato Veglio. Piazza alquanto spaziosa, con giuoco del pallone. Antico castello di architettura senii-golica, con due torri all'estremità, una rotonda e l'altra quadrato, dell'illustre famiglia dei marchesi Falletti di Barolo, ora di proprietà dell'Opera pia Barolo, con sede in Torino. Servì di fortezza nell'epoca delle guerre civili ed è forse l'unico di ((liei tempi che sia rimasto intatto. Pesche saporite, squisiti tartufi bianchi, e rinomatissimo vino nebiolo.
Cenni storici. — Vuoisi che questo antico luogo pigliasse il nome dalla forma del suo territorio angusto e lungo parecchi chilometri. Vi ebbero signoria feudale i Falletti Langosco di Barolo, i Falletti di Rodello e i Baldi della città di Brà con titolo comitale.
Coli, elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — P1 in Alba, T. a Monforte.
Mandamento di GOVONE (comprende 3 Comuni, popol. 7933 ab.). — Territorio bagnato dal Tanaro. produttivo di grano, meliga, legumi, uve e fieno. Molto bestiame e vino assai buono.
Govone (3468 ab.). — Siede sulla sinistra del Tanaro, a nord d'Alba, da cui dista 15 chilometri. È attraversato dalla strada provinciale Alba-Asti, distante da quest'ultima città 15 chilometri. Antica parrocchiale di San Secondo, di disegno gotico, restaurata nel 1875 dall'architetto conte Edoardo Mella di Vercelli, con dipìnti dell'Hartman e ornati del Costa. Castello con ampio parco inglese acquistato dal re Carlo Felice, ricostruito su disegno di Filippo Juvara, ornato splendidamente all'interno ed abbellito da pregevoli dipinti del Vacca, con attiguo giardino delizioso. La chiesa dello Spirito Santo, di nuova costruzione e d'ordine jonico, è unita al castello per mezzo di una scalinata e di una galleria ; essa è fregiata di dipinti dei fratelli Pozzi, restaurati dal Pagani a spese di Carlo Felice, che andava a passare in quel castello alcuni mesi della lieta stagione. Il castello divenne poi proprietà del duca di Genova, ed appartiene ora ai mercanti .T. Tedeschi e C. di Genova. Congregazione di carità; Asilo infantile; Opera pia Boetti ; Biblioteca circolante ricca di 8000 volumi e di una preziosa raccolta di autografi; Società cooperativa di consumo, ecc. Grano, meliga, legumi, viti, fieno e bestiame.
Cenni storici. — La fondazione di Govone risale ad età assai remota, come attestano i monumenti antichi, fra cui una lapide con iscrizione, che ivi furono scoperti. Nel medioevo fu piazza forte, come mostra il grosso muro che cinge a foggia di baluardo l'abitato principale da est a ovest. Fu feudo del monastero di Nonantola,