71 Parie Prima
— Alla Italia
Sede vescovile dipendente dalla chiesa ambrosiana sin dal secolo IV, Alba decadde in seguito, finché Carlo Magno la fece capo di un contado. Nel secolo XI si resse il Comune e i suoi consoli ottennero dall'imperatore Federico tutti i diritti di regalia; ma nel 1204, aggregatasi al partito guelfo e collegalasi a Carlo I d'Angiò, dovè sostenere molte guerre con le città vicine di parte ghibellina, finché si pose sotto la protezione dei marchesi di Monferrato, Nel 1314 Enrico III la diede in fendo ai marchesi di Saluzzo; indi tornò sotto il marchese di Monferrato; passò, nel 1348, ai Visconti, e nel 1552 venne in podestà dei Francesi. Fu spopolata dalle guerre del secolo XVI, dalla peste del 1030 e da parecchi tremuoti. In virtù del trattato di CI i era se o del 1031 Alba fu finalmente riunita ai domimi di Casa Savoia. Nel 17%, Napoleone spedi il generale La Harpe ad impadronirsi d'Alba, la quale fu poi riunita all'Impero francese e compresa nel dipartimento della Stura, finché nel 1815 tornò a Casa Savoia.
Uomini illustri. — Alba fu patria all'imperatore romano Publio Elvio Pertinace, il cui padre aveva una villa nelle vicinanze della città detta Villa Martis (Dione Cassio, LXX.III, 3; Gì ut,, Gahtol., Peri., 1, 3). Era già vecchio di 08 anni quando succo dò a Gommodo, ucciso dai pretoriani, e fu ucciso aneh'egli in una sommossa il 28 marzo 193, dopo 80 giorni di regno, durante i quali attese a tutt'uomo a rifornire l'erario esausto e a riformare la disciplina dell'esercito. In tempi assai posteriori vi nacquero: Gian Giacomo Fava, sopranominato il Macrino d'Alba (1490-1508), di cui, oltre i prementovati in Alba e a Pavia, ammirasi un dipinto nella seconda sala della Pinacoteca di Torino; Domenico Nano, autore della Polianthea, la quale fu, secondo il Denina, il primo disegno di un'opera enciclopedica; Paolo Cernito, elegantissimo poeta Ialino; Jacopo Mandelli, egregio professore di legge nell'Università di Pavia; Pietro Belli che, al dire del Tiraboschi, fu forse il primo ad applicare la giurisprudenza alla guerra, e suo figlio Domenico, gran cancelliere di Savoia; il barone Giuseppe Vernazza, celebratissimo archeologo, e il medico Carlo Bertero, botanico di grido. Alba finalmente è la città natia del compianto generale Covone, già ministro della guerra, e del più volte ministro dell'istruzione pubblica onorevole Ceppino, il quale da umilissima condizione seppe collo studio innalzarsi ai più alti onori ed ai più importanti uffici ai quali possa aspirare un cittadino di uno Stato libero.
OH. elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — T! T. e Str. ferr. Alessandria-Cavallermagginre.
Barbaresco (1775 ab.). — Sulla destra del Tanaro, a greco d'Alba, da cui dista 7 chilometri, Parrocchiale di San Giovanni Battista. Congregazione di carità. Vuoisi opera romana una torre colpita parecchie volte dal fulmine. Il castello degli antichi feudatari passò in possesso dell'avvocato Carlo Bocca. Buoni vini, principalmente nebiolo, che smerciasi in Torino e altre citlà del Piemonte. Sorgente d'acqua salina fresca, adoperata dai contadini per annaffiare i foraggi del bestiame, ed alcuni se ne servono anche in luogo del sale di cucina.
Cenni storici. — Barbaresco segui il più sovente le sorti d'Alba, ma nel 1222 se ne stacco per darsi agli Astigiani, e fu questo uno dei motivi di guerra fra le due repubbliche. Ritornò quindi ad Alba, a cui fu ritolto dagli Astesi nel 1270. Dopo la pace di Gherasco venne in potere dei duchi di Savoia, che lo infeudarono al nobile albese Ottavio Belli.
Coli, elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — I T. in Alba.
Nerve (3327 ab.). — Siede in colle, a destra del Tanaro, a 9 chilometri da Alba, con parrocchiale di San Pietro. Congregazione di carità, arricchita recentemente dal cospicuo legato della contessa Demaria-Iclieri di San Gregorio per l'Ospizio dei poveri malati e inabili al lavoro. Asilo infantile (Rocca) ed Opera dotale (Borghese).