52
l'arte Prima — Alta Italia
iscrizioni romane; e in una lapide, dissotterrata non guari lungi dal paese, si accenna ad una vittoria dei Romani contro i Bagienni o Vagienni di questa regione.
Cenni dorici. — Valgrana comincia ad essere nominato nel secolo XII. Furono suoi primi signori, a quanto credesi, certi discendenti dei Longobardi, appartenenti a quelle famiglie che si sparpagliarono per l'Italia dopo che ebbe line il dominio longobardo. Avendo questi signori preso a tiranneggiare, il popolo li discacciò. Se ue disputarono il dominio i marchesi di Saluzzo, i conti di Provenza e quei di Cuneo, linchè, avendo prevalso i Saluzzesi, diedero questo luogo in feudo a varie famiglie. I conti Saluzzo di Monterosso e i Saluzzo di Pradleves ebbero poi Valgrana con titolo signorile.
Uomini illustri. — Diede i natali a Jacopo Rizzardo, soprannominato il Valgrana, segretario di Antonio De Leva, luogotenente di Carlo V in Italia e governatore di Milano. 11 Rizzardo fu poi nominato conte palatino, segretario e regio consigliere nello Stato di Milano e finalmente governatore di Possano. Il suo figliuolo Marco Antonio fu valente matematico ed ingegnere. Originarie di Valgrana son le famiglie Signoris e Miglio, di cui la prima a Busca e la seconda a Cuneo diedero chiari personaggi.
Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Cuneo — P2 ivi, T. a Caraglio.
Castelmagno (1431 ab.). —Siede al sommo della valle Grana alle falde del gruppo dei monti del Mulo e Tibert (2G47 ni.), circondato da nudi e scoscesi monti. E diviso in molte frazioni sparse per la valle e sulle alture, la principale delle quali è Campo Molino che incontrasi per la prima venendo da Pradleves. Due parrocchie: Sant'Ambrogio e Sant'Anna ; Santuario venerato di San Magno della Legione Tebea. Selve di faggi, grosso e piccolo bestiame, formaggi squisiti e ricercatissimi detti appunto di Castelmagno. Marmo bigio, gesso, lavagne bigie e nere.
Cenni storici. —- Appartenne ai liguri Vagienni ed è luogo assai antico, come attestano i frammenti rinvenutivi d'iscrizioni romane. Sotto gli imperatori franchi fece parte della contea di Auriate e passò poi con altri Comuni sotto la dipendenza di Cuneo. L'ebbero, con titolo comitale, i Delfini di Caraglio, i Gambiani di Carpi-gnano e i Demoni di Cuneo. Uno di questi ultimi fece costruire il canale della Dora che scorre da Ivrea a Vercelli.
Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Cuneo — I' a Valgrana, T. a Caraglio.
Montemale di Cuneo (1513 ab.). — Sta a cavaliere del colle di Monlemale (9G2 in.), a 2 chilometri da Valgrana, con territorio non molto fertile. Nella parrocchiale di San Michele era già un'ancona all'aitar maggiore rappresentante codesto arcangelo ed attribuita a Michelangelo. L'acquistò Carlo Albe» e la fece trasportare nel rea! palazzo in Torino. Sopra un'altura, da cui scopresi un vasto e stupendo panorama, veggonsi le rovine maestose di un antico castello storico, dimora un tempo di un ramo della famiglia dei signori di Saluzzo e presidio di Dronero e della valle. Congregazione di carità.
Cenni storici. — Montemale e il suo castello trova risi già mentovati nel diploma dell'iinperator Barbarossa a favore di Carlo, vescovo di Torino, del 1159. Ebbe signori proprii e fu posseduto dai marchesi di Saluzzo, dai conti di Provenza e dai Guneesi. Seguì sempre le sorti delle altre terre del marchesato di Saluzzo, finché venne con esso, nel 1589, in potere della Casa di Savoia. 11 4 novembre 1799 vi accadde un piccolo combattimento in cui i Francesi furono volti in fuga dagli Austriaci.
Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Cuneo — P2 T. a Dronero.
Monterosso Grana (1735 ab.). — Giace in luogo montuoso, sulla sinistra della Grana, a 5 chilometri da Valgrana, con parrocchiale di San Giacomo. Congregazione di carità. Castagne e legna. È credenza che il suo nome derivi dal colore rossigno del