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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   57 l'arte Prima — Alta Italia
   Maura, sull'altura, forse già appartenente ai Saraceni, e varie gallerie per la lavorazione delle miniere. Su queste alture si ammirano le imponenti e ingegnose opere di fortificazione fatte in questi ultimi tempi dal Governo d'Italia sul contine colla Francia. La celebre galleria di Tenda venne aperta nel 1883, dopo lunghi armi di ripetuti tentativi già altra volta ordinati dai principi Sabaudi per ovviare alle difficoltà e pericoli del valico sul colle nelle stagioni invernali e quando le tormente infuriano con straordinaria violenza su quell'altura. La via che vi passa risparmia alle vetture ed ai carri la faticosa salita di 594 metri di altezza e ben 11 chilometri di percorso e rende possibile il transito durante tutto l'inverno. Essa misura la lunghezza di oltre 3 chilometri e la larghezza di 6 metri e mezzo ; è tutta rivestita in pietra da taglio, tranne un breve tratto presso l'imbocco sud, ove la solidità della roccia perforata non necessita alcun sostegno ; ha due marciapiedi formati da lastroni e di quando in quando si aprono nei piedritti delle ampie nicchie; viene continuamente rischiarata da 53 fanali a petrolio, che voglionsi surrogare con la luce elettrica, il cui impianto fu già deliberato ed esperimentato. Si sta ora lavorando ni grande traforo per la ferrovia Cuneo-Ventimiglia.
   Cenni storici. — Secondo vecchi manoscritti, la fondazione di Tenda risalirebbe al regno dell'imperatore Probo, nel luogo islesso in cui accamparono le legioni romane invinte nella valle del Roia a soffocare una rivolta di quegli abitanti; donde il nome di Oppidvm Tendarum. Vi avevano dominio prima del 1000 i conti di Ventimiglia. Diede poi nome ad una contea, estesa a diverse terre e castella delle due opposte pendici alpine; quindi ristrettasi al solo borgo e ai dintorni di Tenda. Fu di questa famiglia la bella e virtuosa moglie del duca di Milano Filippo Maria Visconti, Beatrice di Tenda, i cui dolori, l'indegna accusa d'adulterio e il supplizio ispirarono al Bellini note immortali. In questi monti stanziarono a lungo i Saraceni. Il duca Emanuele Filiberto fece in varie epoche permute di proprie terre con altre dipendenti dai conti di Tenda, compresi infine questi luoghi nel 1575. Qui nacque il celebre poeta G. G. Gotta, morto nel 1738.
   Coli, elett. Cuneo I — Dioc. di Cuneo — P3 T.
   Briga Marittima (2331 ah.). — Giace a 6 chilometri da Tenda, in amena valle, sulla sinistra del torrente Levenza e divisa in due dal rio Secco. Parrocchia di San Martino, a tre navate, assai grande e bella, e cinque altre chiese, fra cui quella di San Martino, rotonda e di vaga costruzione. Case d'architettura ad arco acuto, il che fa fede d'antichità piuttosto remola. Ospedale e Congregazione di carità; Opera Spinelli ; Monte Lnnteri. Selve vastissime che attrassero l'attenzione del Buonaparle, e furono vendute in parte di questi ultimi tempi per legname da costruzione, con grande profitto del Comune. Piante medicinali; miele saporitissimo, uguale per bontà e squisitezza a quello di Pragelà e di Spagna ; cave di marmi molto pregiati; fontana d'acqua intermittente alle falde di un balzo enorme, presso un santuario con freschi pregiati del secolo XV.
   Cenni storici. — Dopo che Amedeo VÌI si fu impadronito, nel 1388, di Nizza Marittima, suo figlio Amedeo Vili acquistò Briga e la unì al vicariato di Sospello. Nel 1671 fu presa e saccheggiata dai Genovesi, e nel 1794 vi vennero alle inaili Piemonlesi e Francesi. Fu feudo dei conti di Ventimiglia e dei Lascaris.
   Coli, elett. Cuneo I — Dioc. di Cuneo — P2 ivi, T. a Tenda.
   Mandamento di VALDIER1 (comprende 3 Comuni, popol. 6578 ab.). — Montuoso e vastissimo territorio, costituito generalmente da rocce calcaree e calcareo-schistose, e famoso per le sue produzioni minerali e le sue acque salutifere. Stendesi sulle due rive del Gesso nella valle omonima ; viene percorso dalla strada provinciale che da Valdieri mette a Borgo San Dalmazzo e da tre vie comunali, l'una tendente