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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   53 l'arte Prima
   — Alta Italia
   alla Francia e poi a Casa Savoia. Carlo Emanuele I ne investì Francesco Villa, gentiluomo ferrarese, morto il quale, fu dato, col titolo di conte, alla famiglia Cane.
   Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Saluzzo — P3 a l'razzo, T. a S. Damiano Jlacra.
   Mandamento di ROCCAVIONE (comprende 3 Comuni, popol. 7573 ab.). • Territorio montuoso in gran parte, irrigato dalla Vermenagna e dal Gesso e da canali derivati da essi Selve estese di faggi. Cereali, castagne e fieno in abbondanza; bestiame bovino, formaggio di buona qualità, sclvaggiuine, pesca di squisite trote ed ottime fontane.
   Roccavione (2859 ab.). — Siede fra la sponda destra del Gesso e la sinistra della Vermenagna, a 10 chilometri da Cuneo, con la parrocchiale della Visitazione, di costruzione antica, e sul cui campanile nuovo leggonsi scritte a grossi caratteri le date degli eventi principali del Comune. L'altra chiesa di Santa Croce è di architettura moderna ed ornata di dipinti bellissimi. Sulla roccia detta di San Sudario, tagliata a picco per l'altezza di circa 100 inetri, sopra l'abitato, sorgeva l'antico castello, di cui più non esistono che alcuni ruderi coperti d'ellera. Vi è una fabbrica di carta dei fratelli Pirinoli ed una di canavacci per ricamo di N. Fumerò. Congregazione di carità; Asilo infantile. Marmo, pietre da calce, sabbia quarzosa e ardesie. Il paese è attraversato dalla strada nazionale Cuneo-Nizza marittima, alla distanza di circa 50 metri sorgerà la stazione della ferrovia Guneo-Vemante-Ventiniiglia.
   Cenni storici. — Si chiamò anticamente Itupes Guidonis e Rocca Guidonis. Le venne il nome di Rocca Vidonis da un omonimo feudatario che vi fece costruire un castello. Vi ebbero dapprima giurisdizione i vescovi d'Asti, poi gli abati di San Dalmazzo, gli Ursi, i Bisearra, i Balangero. Questi dintorni furono nel 1274 teatro d'accanito combattimento fra Astigiani e Provenzali, colla peggio di questi ultimi. Le milizie di Cuneo s'impadronirono di questo luogo nel 1372 ; poi vi dominarono i marchesi di Geva. In odio a questi d duca Amedeo di Savoia distrusse nel 1433 la forte rocca. Ludovico di Savoia nel 1462 lo diede in appannaggio al figlio Giovanni, e nel 1620 Carlo Emanuele vi stabilì definitivamente il dominio sabaudo. Nel 1640 l'ebbe in feudo la famiglia Birago di Vische. Nel 1744 subì le rappresaglie dei Gallo-Ispani.
   Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Cuneo — P2 T, e Str. ferr. Cuneo-Piobilante.
   Roaschia (1886 ab.). — Nella valle del Gesso, bagnato dal rivo Roaschia con trote eccellenti. Antica parrocchiale di San Dalmazzo, Cimitero moderno, Congregazione di carità; calcare comune e marmi, miniera aurifera. In vicinanza dell'abitato sgorga da un sasso una fonte copiosa d'acqua salutare detta della Draijonera, e vi si sente un fragor d'acque caratteristico.
   Cernii storici. — Fu feudo dipendente dall'appannaggio di Casa Savoia-Carignano, e l'ebbero in feudo con Roccavione i suddetti Birago di Vische.
   Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Cuneo — P2 ivi, T. a Valdieri.
   Rotolante (2828 ab.). — Giace sulla sinistra della Vermenagna, in un bacino verdeggiante e alberato. L'abitato è attraversato dalla strada nazionale, che, uscendone verso sud, corre lungo una falda rigogliosa di vegetazione ; ma dopo breve tragitto i monti laterali incominciano ad avvicinarsi limitando gradatamente lo spazio, per modo che al ponte di San Giacomo, detto Ponte Nuovo, di un solo arco in muratura, la strada, varcala la Vermenagna con un brusco risvolto, trovasi chiusa fra il torrente e la montagna, per la qual cosa il tracciato della linea Cuneo-Ventimiglia apresi ivi il varco con gallerie successive. Nel centro dell'abitato schiudesi una bella piazza con una vaga fontana, e davanti la piazza sorge la parrocchiale di San Donato a tre navate. Congregazione di carità. Fieno, castagne, legname, piombo argentifero.